Sbranato da un cinghiale. Una morte crudele quella che ha travolto Antonio Mazzoni, un pensionato di 78 anni, attaccato brutalmente da un cinghiale proprio questa notte. Il corpo senza vita dell’uomo giaceva riverso in una pozza di sangue nell’orto della sua abitazione, in zona Pietranera a Rovegno (Val Trebbia) quando è stato rinvenuto. A darne l’allarme sarebbe stato uno dei suoi nipoti che, date le circostanze sospette, avrebbe considerato l’ipotesi di un suicidio.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo operativo di Chiavari, invece, l’uomo sarebbe uscito di casa intorno a mezzanotte per sparare ad un gruppo di ungulati che erano piombati nella sua proprietà. Da tempo, infatti, la zona di Rovegno, è stata presa letteralmente d’assalto da tassi e cinghiali che stanno devastando intere colture locali.
Stando al rapporto delle Autorità, è probabile che l’uomo abbia sparato agli animali con un fucile – di cui era regolarmente in possesso – dopo essere stato aggredito. Totalmente esclusa quindi, l’ipotesi di un suicidio. L’anziano, al momento del ritrovamento, presentava i segni della morsa feroce sulla gamba destra che, presumibilmente, è stata tale da recidergli in modo fatale l’arteria femorale. Ad ogni modo, sarà solo l’autopsia disposta dal magistrato incaricato del caso a chiarire la dinamica dei fatti.
“Siamo terrorizzati, in paese i cinghiali si aggirano indisturbati – ha detto il sindaco di Rovegno, Pino Isola, raggiunto al telefono da Il Secolo XIX – Spesso si tratta di “bestioni” di 150 kg. Io stesso, qualche giorno fa, mi sono dovuto chiudere in casa perché ne avevo uno nel mio giardino. Devono autorizzarci a difenderci in qualche modo”.
“Nei prossimi giorni – ha assicurato l’assessore all’Agricoltura della Regione Liguria, Stefano Mai – sarà aperto un tavolo di crisi e la fauna nel suo complesso”.