“Questi intendono servire il vecchio establishment depravato”

(da Conflitti e Strategie) L’Umanesimo di Giuseppi è un imbroglio. Giuseppi, incaricato dal PresdelRep di trovare una nuova maggioranza in parlamento, ha evocato la formula di un “nuovo umanesimo” come orizzonte ideale per un intero Paese. Significa che vuol portare il Paese al fallimento, al disastro totale. Posso tollerare tante cose ma non l’umanesimo istituzionale. L’umanista teorico è sempre un antiumanista pratico, un cialtrone che nasconde dietro formule vacue il proprio “incapacismo”, o, ancor peggio, delle cattive intenzioni.

Giuseppi è un malintenzionato che disprezza lo Stato, altrimenti mai avrebbe accettato di far da garante al pactum sceleris tra partiti che non hanno il consenso degli elettori e sono minoranza di fatto nella nazione. Chi invoca l’umanesimo, occupando ruoli e svolgendo funzioni che richiedono scienza e conoscenza, è generalmente un impostore. Il bravo politico è quello capace, diceva Croce, non quello dispensante bontà e amore. L’umanesimo non è una categoria politica. Anzi se questo falso ideale viene trasferito in politica (che è strategia) degrada repentinamente nel suo opposto.

Altrove, La Grassa ha scritto: Essere antiumanisti scientifici significa meglio prepararsi ad essere fortemente umanisti sul piano politico e sociale; significa precostituirsi degli strumenti di ricognizione del terreno della lotta – strumenti che sono teorie basate su ipotesi rivedibili – onde sconfiggere l’immoralità dei dominanti (non di questo o quel membro della loro classe) e rovesciare intanto le condizioni di quel determinato assetto sociale che consente quella data forma di dominio.

Questi invece arrivano già innamorati non del prossimo ma di loro stessi e delle loro consorterie, non intendono lottare contro i dominanti ma servire il vecchio establishment depravato dalla sua decadenza. Il loro vessillo è appunto la pochette, non la bandiera nazionale.

Esseri umani umanisti è pura tautologia, solo ad un extraterrestre sarebbe dato essere umanista laddove egli sposasse la nostra causa in un conflitto interplanetario con altre razze diverse dalla nostra. Gli esseri umani possono essere animalisti semmai, discendere (o innalzarsi, fate vobis) al livello delle bestie in determinate occasioni. Occorre rifiutare qualsiasi umanesimo di governo che cela in realtà, immancabilmente, un inganno ai danni dei più deboli e più vessati del popolo. Del resto, si chiama pure Conte mica Esposito o Proietti. Sicuramente i sovranisti hanno dimostrato di non essere all’altezza della situazione ma con Sua Altezza e i suoi sodali stiamo cadendo ancora più in basso.