Due cittadini siriani di 34 e 25 anni sono stati fermati dalla polizia con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per gli investigatori della squadra mobile di Ragusa e di Agrigento sono loro i presunti scafisti delle imbarcazioni cariche di migranti soccorse dalla Open Arms. Dopo lo sbarco a Lampedusa, in 100 sono stati trasferiti con un autobus nell’hotspot di Pozzallo per essere visitati e identificati.
Gli agenti, su delega della procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio e competente per territorio, hanno ascoltato numerosi migranti. E il lavoro congiunto svolto a Lampedusa e Pozzallo ha permesso di stringere il cerchio sui due siriani. Secondo i testimoni sono loro ad aver condotto l’imbarcazione partita dalle coste libiche alternandosi tra timone, bussola e satellitare.
Il sostituto procuratore, Cecilia Baravelli, titolare dell’indagine, ricevuta l’informativa redatta dagli uomini della Polizia di Stato, ha emesso il decreto di fermo a carico dei due siriani, disponendo che venissero condotti in carcere in quanto indagati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Gli uomini della Squadra mobile di Ragusa e Agrigento hanno eseguito il provvedimento a Pozzallo (uno era già stato trasferito presso l’hotspot ibleo) e Lampedusa dove ancora si trovava l’altro scafista. Le indagini proseguono per individuare gli scafisti delle altre due imbarcazioni soccorse. ADNKRONOS