SARAJEVO – In Bosnia-Erzegovina dall’inizio dell’anno sono arrivati 21 mila migranti, con il Paese balcanico che è sempre più sotto pressione a causa dei problemi logistici e sociali creati dal crescente flusso migratorio. “Nei primi sette mesi il numero dei migranti entrati nel Paese è risultato superiore rispetto all’intero scorso anno”, ha detto Nermin Kljajic, ministro dell’Interno del cantone Unsko-Sanski, la regione nel nordovest della Bosnia-Erzegovina al confine con la Croazia dove si concentra la grande maggioranza dei migranti in arrivo.
Per lo più, ha precisato Kljajic citato dai media locali, si tratta di afghani, pachistani e marocchini, il cui obiettivo è proseguire il viaggio verso i Paesi occidentali della Ue.
Tutti i centri di accoglienza sono pieni, e migliaia di profughi restano in giro a bivaccare in rifugi occasionali e di fortuna. Secondo Kljajic, la situazione peggiora di giorno in giorno, anche per i crescenti problemi di approvvigionamenti di cibo e medicinali, e per le frequenti proteste della popolazione locale che denuncia furti e soprusi da parte dei migranti che non trovano sistemazione nei centri di accoglienza. ANSAMED