Nella politica come nella cultura oramai lo scollamento tra “il Palazzo” e il “paese reale” è totale. Sulle colonne di Culturaidentità abbiamo più volte denunciato l’arroccamento dell’apparato del politicamente corretto e del pensiero unico globale rispetto al “comune sentire” dell’Italia profonda, proponendoci come avanguardia impegnata a scardinare i luoghi comuni dell’intellighenzia mainstream: una battaglia che in questo momento cruciale per la vita del paese va declinata con forza sul versante squisitamente politico. La crisi del governo pentaleghista rischia, infatti, di aprire le porte a un nuovo governo PD-M5S che sarebbe l’ennesimo tradimento del comune sentire degli italiani che in tutte le competizioni elettorali, locali o europee, tenutesi nel corso dell’ultimo anno, hanno sistematicamente espresso la loro volontà di essere governati da uno schieramento di destra.
Un nuovo governo giallo-rosso, nato attraverso giochini di palazzo e non attraverso una consultazione democratica, sarebbe anche un tradimento del voto del 4 marzo 2018, che aveva visto la coalizione di centrodestra uscire vincente dalle urne, in una competizione giocata secondo le regole di una legge elettorale basata appunto sulle coalizioni e non sui singoli partiti. Insomma ancora una volta “il Palazzo” si arrocca: per difendere la poltrona degli attuali parlamentari che non sarebbero rieletti se si andasse al voto, per riaprire i porti a un’immigrazione incontrollata, per tornare ad assumere atteggiamenti arrendevoli nei confronti dei tecnocrati di Bruxelles, per ricominciare ad aggredire le strutture fondamentali della nostra società a cominciare dalla famiglia e dai corpi intermedi, seguendo i dettami dell’ideologia globalista. È un gioco pericoloso però quello in corso.
Agire così platealmente CONTRO la volontà popolare rischia di esacerbare ulteriormente le fratture, le lacerazioni e gli squilibri di cui è preda il nostro paese. Di fronte a una crisi di governo surreale come quella in atto, l’unica strada che non tradisca la sostanza del dettato costituzionale, secondo il quale “la sovranità appartiene al popolo”, può essere solo l’esercizio della democrazia attraverso la via maestra del voto. È per questo che Culturaidentità aderisce alla petizione popolare di Fratelli d’Italia che chiede ELEZIONI SUBITO! Senza papocchi! Senza accordi al ribasso sulla testa degli italiani! Una maggioranza consacrata dal voto popolare, questo chiediamo!
Chi vuole può firmare attraverso questo link