Mattarella e l’agonia. Le urne fanno paura. Non si vogliono arrendere e al popolo italiano vorrebbero rifilare, tramite il Presidente, il governo degli sconfitti. Non si vuole andare a votare come aveva esplicitamente chiesto durante le consultazioni Giorgia Meloni e un po’ meno Matteo Salvini. Lo stesso Berlusconi aveva messo il voto come seconda scelta rispetto ad un governo di centrodestra in linea col voto del marzo 2018.
Pd e Cinquestelle – tra mille ambiguità soprattutto di Di Maio – hanno ricevuto da Mattarella, con la scusa del taglio dei parlamentari, altri giorni per il via libera al colpaccio che pregustano da tempo per evitare le elezioni. Nel Pd più Renzi che Zingaretti, per la verità. A quest’ultimo va dato atto di aver voluto verificare seriamente l’ipotesi di governo ma senza salti nel buio.
Centrodestra maggioritario – – Eppure, secondo tutti i sondaggi, il centrodestra tradizionale sarebbe in gran spolvero e sopra il 50 per cento. Giorgia Meloni ha ricordato a Mattarella che Lega e FdI sono le uniche forze politiche cresciute in qualunque recente occasione elettorale. Peccato, se ce la fanno a fare il governo, perché sarebbe stato più giusto far decidere al popolo italiano se davvero vanno di nuovo spalancate le frontiere o se invece difendere i confini nazionali dall’immigrazione clandestina nel nome della sovranità. Avrebbero dovuto essere gli elettori a scegliere se farsi governare da chi sogna una tassa patrimoniale o da chi punta alla riduzione del pesantissimo carico fiscale che grava su ciascuno di noi. Poteva toccare ai cittadini valutare se farsi governare da chi è soggetto all’idolatria europea o da chi non vuole soggiacere ai diktat di Bruxelles.
È un male che stia andando avanti il disegno del governo degli sconfitti. Se Pd e Cinquestelle sono così sicuri di dover governare assieme, avrebbero dovuto proporsi agli elettori. Perché alla fine è il popolo sovrano a dover decidere. Ma non potevano farlo, perché sanno benissimo di avere elettori che non credono più di poter coalizzarsi con gli altri. Magari correndo anche il rischio di vedersi rinfacciare candidature impresentabili, conoscendo i precedenti in materia dei grillini.
Finirà presto – – Meglio, molto meglio sarebbe stato chiedere al nostro popolo quale Italia costruire nel prossimo futuro. A partire dal rapporto con l’Europa, dal cambiamento costituzionale in senso presidenzialista, dalle riforme in campo sociale ed economico per dare respiro alle famiglie e alle imprese. La sensazione era che di fronte al bivio ci si trovasse a un passo dal poter combattere nelle urne per dare all’Italia un governo di legislatura, per cinque anni. Non deciso a Palazzo, ma dagli elettori. Sarebbe stata la prospettiva migliore per tutti.
Perché se è la democrazia a decidere attraverso il pronunciamento popolare ne guadagna il Paese. Perché c’è stata troppa confusione. E se Mattarella non ne ha preso atto – contrariamente a quanto chiedevano vasti settori popolari – e’ chiaro che si è assunto una pesante responsabilità. Ma tanto non potranno scappare. Questo matrimonio contronatura, se lo porteranno a termine, finirà col divorzio breve.