Sono giorni decisivi per la scelta del commissario Ue dell’Italia. La prevista scadenza del 26 agosto non è ultimativa, ma Bruxelles ha raccomandato ai Paesi membri di rispettare i tempi per consentire alla nuova Commissione di insediarsi il 1 novembre rispettando i passaggi previsti nel Parlamento europeo. Per risolvere l’impasse, secondo fonti parlamentari si starebbe facendo strada l’ipotesi di indicare un ex premier, si fanno i nomi di Paolo Gentiloni e Enrico Letta. Mentre Matteo Renzi ha smentito “in modo categorico” di essere in corsa per la nomina a Commissario Ue.
La questione è legata a doppio mandato alla crisi di governo. Il rispetto della ‘dead line’ di lunedì prossimo imporrebbe una scelta da parte del governo dimissionario, una ipotesi comunque possibile. “Io commissario Ue per l’Italia? Sono concentrato su altri temi…” si è limitato a rispondere Enrico Letta, a margine del suo intervento al Meeting di Rimini. Bocca cucita da parte dell’ex premier sulla attuale crisi di governo.
“Le decisioni spetteranno al prossimo governo”, ha spiegato oggi il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Nel totonomi resta, però, sempre il nome del premier Giuseppe Conte, che però difficilmente potrebbe essere nominato dal governo che lui stesso presiede. Non manca anche l’ipotesi di ricorrere a un profilo più ‘tecnico’, come quello di Elisabetta Belloni, Giampiero Massolo o dello stesso Moavero Milanesi. Oppure di proporre una uscente come Federica Mogherini, che potrebbe giocare la carta dell’esperienza accumulata in questi anni come Alto rappresentante della politica estera della Commissione Juncker. (AdnKronos)