Il Tar è all’opposizione. Il ribaltone si chiama porti spalancati. Ecco l’Italia della sovranità in mano ai soliti giudici che fanno e disfano. Requisiranno pure i salotti di casa nostra: fra poco li dovremo mettere a disposizione, ne ha bisogno Conte per farsi mantenere la poltrona dalla sinistra. La nuova vergogna è tutta qui. Il Tar del Lazio decide – in barba ad ogni decreto del governo ancora in carica – che la nave Open Arms deve trafficare in carne umana in Italia. E ci intossicano il Ferragosto. Scommetteteci: se vanno in porto le ammucchiate che si profilano, quest’esercito di disperati ce lo ritroveremo a fumare sigari e sbevazzare whisky dentro casa.
Benvenuto all’inciucio dalla magistratura – – E’ il benvenuto della magistratura al nuovo inciucio. È il brindisi dedicato a Roberto Fico, Laura Boldrini e Roberto Saviano. È guerra all’Italia e ai suoi confini.
Il 2 giugno era la festa della Repubblica, che proprio Fico voleva dedicare a Rom, migranti e compagnia. Il 14 agosto è la festa “alla” Repubblica, dove non conta più il voto del Parlamento con tanto di voto di fiducia. Una nave che va in giro tra le acque libiche e quelle maltesi a tirar su migranti in quantità industriale viene incoraggiata da un giudice a realizzare l’obiettivo politico di portarli da noi. Dobbiamo stare pure zitti?
Ha notato il ministro Salvini: “Una nave spagnola in acque maltesi si rivolge ad un avvocato di un tribunale amministrativo per chiedere di sbarcare in Italia”. Siamo alla follia, è la Repubblica di Conte, il premier non votato riceve l’aiutino da altri non votati che decidono sulle politiche migratorie dello Stato.
La prossima sentenza – a questo punto dobbiamo aspettarcelo – ci dirà che la milionata di africani in partenza dalla Libia ce li dovremo prendere tutti noi e senza discutere. L’Italia, non l’Europa, grazie alla nostra incommensurabile fortuna di essere il porto più vicino per le scorribande degli scafisti. Ma perché non date direttamente a George Soros la presidenza del Consiglio dei ministri?
Se Salvini avesse detto sì al blocco navale – – Tutto questo a Conte non pare vero. Perché può raccontare ora la nuova barzelletta che lui era per i porti aperti ma Salvini glielo impediva. E che aveva tempestivamente scritto al suo ministro dell’Interno per far sbarcare quelli di Open Arms e i prossimi in arrivo. Non gliene frega nulla dei migranti, l’obiettivo è non sloggiare da Palazzo Chigi o barattare quella poltrona per una rilevante in Europa.
Sarà Zingaretti con la sua legione straniera chiamata Pd a festeggiare l’invasione che si profila. Il Tar che ha deciso, in fondo, sta nel Lazio e le grida di giubilo si sprecano. Proprio l’altro giorno il segretario del Pd aveva lanciato un appello a Conte per la nave Ong, e guarda caso è stato accontentato proprio nella giurisdizione di parrocchia. Viviamo il tempo della sovranità togata, altro che separazione dei poteri. Comandano loro.
Ah, caro Matteo, se avessi dato retta per tempo a Giorgia Meloni. In due la battaglia per il blocco navale avreste potuto vincerla. Almeno, a Tripoli non avreste incontrato magistrati così disponibili al rossume nostrano.