La situazione politica attuale è molto chiara: innanzi tutto, l’improbabile personaggio Giuseppe Conte oltre ad essersi opportunisticamente “mattarellizzato”, ha confermato le ignobili confidenze da lui fatte alla Rebecca Merkel e che io denunciai pubblicamente senza esitazione. Confidenze integranti un vero e proprio tradimento non soltanto della componente Lega del governo, ma degli interessi nazionali. Alla faccia dell’”avvocato del popolo”: roba da radiazione dall’Albo degli Avvocati.
Per il resto, è evidente che non si andrà a votare. Ditemi voi se quegli sciamannati, disoccupati e inabili a qualsiasi lavoro (fisico e mentale) che affollano il Parlamento, rinunceranno ai loro bravi 15 mila euro mensili più altre numerose provvidenze. Se il figlio di Bernardo Mattarella desse a me l’incarico di formare il nuovo governo, riuscirei anch’io ad avere la fiducia alla Camera e al Senato!!
Poi vi sono altri, che certamente sciamannati non sono, come il mio amico (quando gli conveniva) Pietro Grasso che giustamente non vuole perdere la “cadrega” fortunosamente ottenuta.
Il Ministro Matteo Salvini ha fatto bene a provocare la attuale crisi, peraltro ancora non formalizzata in Parlamento poiché il giovane pugliese Giuseppe Conte non ha avvertito la dignità politica di dimettersi immediatamente dopo il voto contrario dei grillini contro la TAV che lui aveva pubblicamente sostenuto.
Già il 2 febbraio di quest’anno avevo scritto che il Ministro Matteo Salvini doveva, come si usa dire, “staccare la spina”. Lo ha fatto ora. Meglio tardi che mai. La Lega non poteva certamente essere corresponsabile della prossima manovra di bilancio 2020 che sarà una manovra contro gli interessi del Popolo italiano e farà aumentare disoccupazione e disperazione sociale.
Il figlio di Bernardo Mattarella ha certamente il dovere costituzionale di verificare se esiste altra maggioranza parlamentare ma il problema non è numerico poiché una diversa maggioranza parlamentare intanto ha una sua legittimità democratica in quanto corrisponde non agli interessi personali di parlamentari che non vogliono andare via a lavorare, ma deve corrispondere agli interessi del Popolo. Del Popolo che è Nazione e si fa Stato. Se non sarà questo il criterio – e non lo sarà – il figlio di Bernardo Mattarella porrà in essere l’ennesima violazione della Costituzione e poco importa a chi darà l’incarico e quale sarà la nuova maggioranza parlamentare: essa sarà solo un numero, e cioè un atto di violenza.
Il figlio di Bernardo Mattarella non cura gli interessi nazionali. Egli cura, perché così gli è stato detto, le logiche economiche aberranti della Unione europea e alla finanza senza volto, rivolte al progressivo impoverimento della Nazione, in spregio di ogni irrinunciabile interesse popolare, calpestando la libertà e la dignità di questa nostra sventurata Patria.
Lo “scopo del governo” è curare gli interessi popolari, la libertà, la dignità e l’indipendenza dello Stato, il “governo di scopo” ha lo scopo, appunto, di curare gli interessi dei Partiti, attraverso innaturali alleanze, e gli interessi di parlamentari inadatti a svolgere attività lavorativa e dunque incollati alle loro poltrone.
Le conseguenze saranno terribili a cominciare dalla ripresa della invasione incontrollata di “naufraghi paganti” con le conseguenze ormai al limite dello scontro etnico e sociale.
In qualche modo ho sempre sostenuto il Ministro Matteo Salvini ma ora per lui formulo una giustificazione e un monito: il problema della Nazione non è soltanto tenere i porti chiusi, ma è soprattutto quello di uscire immediatamente da questa Unione europea, dall’euro e dal pareggio di bilancio. Solo così si potrà superare la crisi e conseguire giustizia sociale. Capisco che la cosa gli è stata finora impedita ma quando si andrà a votare (perché prima o dopo si dovrà tornare a votare), questo va fatto, altrimenti Matteo Salvini perderà molto dei larghi consensi finora conseguiti e dovrà pure spiegare a che servono i vari Borghi, Rinaldi e Bagnai.
Non resta che affidarci ancora a Gesù Cristo nonostante che il pampero argentino lo neghi e lo offenda ogni giorno.