Francia, arrestato anarchico italiano condannato per G8 Genova

Un attivista italiano, condannato a 13 anni di carcere in Italia e ricercato dal G8 di Genova nel 2001, è stato arrestato giovedì in Bretagna, nel Morbihan. E’ stato incarcerato ieri. Ad annunciarlo è stata la Procura di Rennes secondo quanto riferisce il quotidiano francese locale ‘Le Telegramme’. Dopo 18 anni di latitanza, riferisce il quotidiano, “Vecchi è stato fermato dalla brigata nazionale per la ricerca dei fuggitivi in seguito a due mandati d’arresto europei emessi dalle procure di Milano e di Genova“, ha spiegato l’avvocato generale della Procura di Rennes, Pascal Bougy.

“I mandati d’arresto sono stati emessi in seguito a delle condanne penali pronunciati dai tribunali di queste due città”, ha precisato il magistrato. L’avvocato generale ha confermato che l’arresto di questo uomo, ricercato dal 2001, è legato a due condanne in relazione alla partecipazione al G8 di Genova nel luglio del 2001.

CHI E’ – Vincenzo Vecchi, era latitante dal luglio del 2012, ultimo condannato per i fatti del G8 di Genova. 46 anni e noto esponente dell’area anarco-autonoma milanese, riferisce la Questura di Milano, era stato condannato con sentenza definitiva della Corte di Cassazione del 13 luglio 2012, alla pena di anni 11 anni e mesi 6 di reclusione per le violenze occorse durante le manifestazioni di piazza del 20 luglio 2001 a Genova, in concomitanza con lo svolgimento del Vertice dei G8. Nelle giornate del 20 e 21 luglio 2001, travisato e in concorso con altri manifestanti, Vecchi “danneggiava, distruggeva e incendiava svariati beni mobili e immobili tra cui alcuni istituti di credito, autovetture e un supermercato, asportandone la merce esposta all’interno. Si contrapponeva con violenza alle forze dell’ordine, inneggiando gli altri manifestanti all’attacco e lanciando bottiglie, sassi e facendo esplodere alcune molotov. Spostava inoltre dalla loro sede cassonetti delle immondizie, rovesciandoli al centro della strada“.

LE INDAGINI – Negli ultimi due mesi l’azione investigativa della Polizia di Stato si era intensificata anche con l’avvio di intercettazioni di varia natura concesse dalla Procura Generale di Genova; l’analisi delle informazioni relative al latitante, ai suoi vecchi compagni di lotta politica ed alla famiglia, hanno quindi consentito di acquisire numerosi elementi che riconducevano la presenza del latitante in Francia.

È stata quindi interessata la polizia francese, per il tramite dell’ufficiale di collegamento in servizio presso la Dcpp/Ucigos della Polizia di Stato che ha assicurato uno stretto raccordo investigativo, che ha proseguito le indagini fornendo un contributo determinante per l’esatta individuazione del latitante. ADNKRONOS