La sinistra e il suo strano concetto di “legalità”

di Andrea Indini

C’è una rom che augura al ministro dell’Interno di prendersi un proiettile in testa, che ammette di “aver rubato per tutta la vita”, che sconta gli arresti domiciliari in un campo nomadi abusivo alle porte di Milano e che vive in una villa in stile Gomorra “costruita – su ammissione del marito stesso – con soldi rubati”. E la sinistra che fa? Se la prende con Matteo Salvini (il destinatario della pallottola) perché definisce una “zingaraccia”.

E ancora. Ci sono due tossici americani che arrivano da San Francisco con un coltellaccio da marine con una lama da 16 centimetri, che nelle notti romane cercano lo sballo chimico della cocaina, che non si fanno problemi a rubare uno zaino dopo essere stati abbindolati da uno spacciatore e che, beccati dai carabinieri, ne ammazzano uno con undici coltellate. E la sinistra che fa? Si preoccupa perché uno di loro è stato bendato durante l’interrogatorio e poi li va a trovare in carcere per assicurarsi che stiano bene.

E ancora. C’è un’attivista (tedesca) che si mette al timone della nave di una ong (tedesca), che va a recuperare qualche decina di migranti irregolari fin davanti alle coste libiche, che li porta in Italia infrangendo una legge che dice chiaramente che non può farlo e che entra in porto speronando le motovedette della Guardia di Finanza. E la sinistra che fa? Organizza una colletta online per pagarle le spese legali.

In un Paese serio, anziché perdere tempo in polemiche sull’Inno di Mameli suonato al Papeete Beach tra cubiste danzanti e vacanzieri scatenati, si farebbe quadrato per non permettere più a certa gente di vantarsi di “aver rubato tanto per costruirsi la casa” in cui vive, a certi scappati di casa di venire a sballarsi in Italia ritenendolo un Paese dove tutto è concesso e a certe ong di poter andare e venire infrangendo le nostre leggi grazie all’indulgenza di qualche giudice buonista.

In un Paese serio, poi, ci si aspetterebbe che chi è coinvolto in certi scandali eviti di mettere le mani sulla commissione di inchiesta che dovrebbe far luce su crimini tanto nefandi come quelli commessi a Bibbiano. Anche perché questo spingerebbe i più a dubitare sull’esito finale di questi indagini visto che negli ultimi tempi la sinistra, da sempre manettara e giustizialista, sembra essersi riscoperta sempre più indulgente con i criminali. Un po’ come accadeva tempo fa, con i compagni che sbagliavano.