Biella, animalisti contro musulmani: «Fermate la festa del Sacrificio»

Anche quest’anno la comunità musulmana biellese si prepara alla tradizionale Festa del Sacrificio. Dall’11 al 15 agosto, ovini e caprini subiranno la macellazione rituale ‘halal’, una pratica che porta con sé un’infinità di polemiche. La tradizione vuole che durante la Festa del Sacrificio, i musulmani pranzino con un agnello ‘halal’ (cioè ‘permesso dalla legge’). Così come la macellazione ‘kosher’ ebraica, anche questa pratica prevede che l’animale sia cosciente durante il rito, che la morte avvenga per dissanguamento tramite la recisione di esofago e trachea e che, durante la lunga agonia, vengano recitate alcune preghiere.

Come scrive La STAMPA, Da anni il Meta di Biella guidato da Valerio Vassallo si batte affinchè questa pratica venga abolita, ma senza successo.  «Un fanatismo religioso che non tiene in considerazione le più elementari leggi di rispetto animale – dice Vassallo -. Oggi saremo in piazza San Carlo, ma da anni ci battiamo nel Biellese affinché gli animali vengano almeno storditi prima di essere uccisi».

«Ogni anno, dopo la Festa del Sacrificio, nella zona di Mongrando, Salussola, Cerrione si trovano pelli ed animali sgozzati – dice ancora il referente del Meta -. Oramai è difficile trovare macellai disposti ad eseguire l’ ‘halal’. Ecco perchè gli stessi musulmani vanno dagli allevatori ad acquistare gli animali da sacrificare».

Effettivamente i macellatori sono sempre più scettici nei confronti di quest’usanza. «Noi abbiamo eseguito ‘halal’ e ‘kosher’ per un paio d’anni ma si tratta di una pratica che implica una sofferenza atroce per l’animale – spiega l’allevatore Fabio Botalla di Mongrando -. Dallo scorso anno abbiamo detto basta. In zona le pratica solo un macello di Carema».

Eppure, la comunità islamica, non pare aver la minima intenzione di abbandonare questa tradizione. «Il sacrificio di un animale tramite la macellazione ‘halal’ è l’unica possibilità che abbiamo durante l’anno di ripulirci dei nostri peccati»