L’Inno Nazionale suonato in quel modo in presenza del Ministro dell’Interno è un modo villano per sbeffeggiare i nostri militari, i rappresentanti delle Istituzioni, il senso di appartenenza di una comunità.
Forse la parola “villano” è una parola vecchia, che non funziona, che suona strana sui social: ma ritengo che quel modo di concepire il simbolo della nostra storia sia davvero così, villano.
“Non mi scandalizzano le cubiste, il deejay, l’influencer, il mojito. Ma l’Inno di Mameli non si tocca. È l’inno di chi veste una divisa, non di chi balla seminudo. Sarò vecchio stile ma per me l’Inno Nazionale è una cosa seria, non un tormentone estivo”. Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Matteo Renzi.
Ennesimo autogol di Renzi. La Cirinnà lo cantava al Gay pride.