di Euronews
Persino i rapper si sono uniti alla polizia nella lotta alla criminalità a Londra. In particolare è aumentato l’uso del coltello come arma per le vie della capitale britannica. Per questo i Ragga Twins hanno offerto la loro voce per una campagna che si chiama “Binning lives saves lives”, ovvero: butta il coltello salva vite. “Andiamo in giro per raccogliere i coltelli dalla strada, metterli fuori dalla circolazione, fuori dalla portata di mano. Andiamo in giro per informare la popolazione sulla pericolosità di possedere e portare dei coltelli con sé.”
“Quest’anno già 30 persone sono state accoltellate nella sola Londra – dice Courtney Barrett della campagna Binning Knives Saves Lives – E’ un tema ormai frequente nei dibattiti politici e in famiglia”.
Reece aveva 18 anni quando è stato attaccato nel sud di Londra 4 anni fa. Le persone che l’hanno accoltellato stavano cercando in realtà suo fratello che era nascosto. Da quel giorno Reece teme di uscire di casa perché ha paura di essere preso di mira di nuovo
“Una gang stava cercando mio fratello e io ci sono finito in mezzo – dice Reece Bamgbose – Sono uscito di casa per andare in un negozio, era una giornata normalissima per me e appena ho girato l’angolo tre ragazzi mi hanno attaccato. Sono riuscito a scappare, ma uno mi ha inseguito e mi ha accoltellato alla gamba sinistra”.
Per fare questo servizio abbiamo parlato con chi lavora con le vittime e gli autori dei reati. E ci hanno detto che non c’è una sola ragione per la crescita a Londra e nel Regno Unito di questo tipo di criminalità. Dicono che può essere collegato a una serie di fattori: ineguaglianza sociale, mancanza di accesso alle cure per la salute mentale, carenza di poliziotti nelle strade o anche mancanza di modelli positivi per i giovani.
Secondo Reece la soluzione non è l’intervento della polizia: “Penso che se una persona è debole può essere manipolata facilmente. Con questo non voglio dire che mio fratello è debole, ma di certo io mi sento forte e per questo non mi faccio manipolare. Non faccio qualcosa che non mi va di fare”.