Non ho accesso agli atti delle indagini ma avendo fatto il Pubblico Ministero conosco logiche e metodi per condurre le indagini di un omicidio. Mi riferisco sempre al compianto V. Brigadiere Mario Cerciello Rega.
Le ultime sono queste:
1. Il pugnale usato dall’assassino sarebbe lungo 25/30 cm. Una baionetta, un’arma d’assalto, un’arma da guerra.
2. Dunque, il giovane “assassino” a stelle e strisce avrebbe passato indenne alla partenza i severi controlli USA e, per quello che contano, anche i controlli italiani all’arrivo.
3. Nella camera del costoso albergo del giovane assassino sarebbero stati ritrovati gli abiti insanguinati e l’arma del delitto. Come mai – e lo dico con il dovuto rispetto – non vi ha portato anche il corpo del Carabiniere assassinato?
4. La benda all’”assassino”: a parte le insulsaggini dette in argomento dal giovane Conte Giuseppe che farebbe bene a ritornare nell’anonimato che gli si addice, non si sa chi ha bendato il giovane rampollo americano, ma quel che è più grave è che non si capisce chi e perché abbia diffuso la foto in questione. Nessuna notizia pervenuta.
5. Certamente il giovane assassino (sempre che sia lui) potrà dire ora che la confessione gli è stata estorta ma questo contrasterebbe con l’ipotesi di un preordinato disegno, costringendo gli inquirenti a fare gli inquirenti.
6. Comunque, niente paura: se gli inquirenti hanno così tante prove in mano, a ben poco servirà al giovane americano ritrattare la confessione.
7. Ora si parla di una strana ipotesi di richiesta di estradizione da parte dell’Autorità USA. Trattasi di una gloriosa minchiata perché il reato è stato commesso in Italia e l’Autorità USA non può chiedere alcunché.
8. Tuttavia, il più famoso penalista USA che “insegna” ad Harvard, sostiene questa bizzarra ipotesi. Evito commenti. Il noto penalista americano evidentemente è in crisi di senilità.
9. Si dice che sul luogo dell’omicidio fosse presente un uomo dei “servizi”.
Gli inquirenti farebbero bene a smentire e se non smentiscono, allora confermano.
10. Non si sa chi, quando e perché richiese l’intervento della radiomobile dei CC presente sul luogo del delitto.
Con grande tempestività i compagni di scuola californiani dell’inverosimile assassino, si affrettano ora a dire di lui che era un mezzo delinquente violento.
Come detto, non ho accesso agli atti ma sarebbe interessante sapere cosa ha dichiarato il Varriale, Collega del povero Cerciello che con lui si era recato all’incontro fatale ed ha visto tutto.
In conclusione: o la stampa e la TV diffondono minchiate (confermando la loro attendibilità pari allo zero) ovvero non è così e dunque in questa vicenda c’è molto di losco.
Augusto Sinagra