Carabiniere ucciso: i punti oscuri nella vicenda

Hanno confessato Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjorth, i due studenti sdi 19 e 18 anni statunitensi fermati per la morte del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, ma rimangono dei punti oscuri sull’esatta dinamica del furto e dell’estorsione che hanno fatto scattare l’operazione nella quale è morto il militare. A quanto ricostruito dagli investigatori, l’autore materiale del ferimento sarebbe Lee Elder Finnegan.

1) Da chiarire l’esatto ruolo della persona derubata. Non è chiaro se si sia trattato di un pusher o di un suo ‘intermediario’, ovvero di un procacciatore di clienti che opera nelle piazze di spaccio. In ogni caso è insolito che una persona che abbia a che fare con traffici illeciti si rivolga poi ai carabinieri per dare l’allarme e denunciare il furto di uno zainetto con dentro telefono e anche dei soldi, forse provento di attività illecite.

2) Un altro aspetto riguarda il perché i due americani, in possesso di un cellulare rubato, abbiano risposto alla chiamata in arrivo su quel numero e prendano un appuntamento con la vittima tentando l’estorsione.

3) Altro elemento da verificare è la presunta presenza di pattuglie in appoggio che non sono riuscite a intervenire in tempo quando la situazione è precipitata. Del resto né il carabiniere colpito a morte né il collega, entrambi in borghese come richiede un servizio in cui è necessaria la non riconoscibilità dei militari, hanno utilizzato l’arma di servizio per difendersi o mettere in fuga i due aggressori.

4) Un ultimo punto da chiarire riguarda il coinvolgimento (presunto) di quattro nordafricani, tre marocchini e un algerino, inizialmente coinvolti nelle indagini. ansa

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5) Per quale motivo un ricco americano in vacanza, che alloggia in hotel da oltre 200 euro a notte, uccide un carabiniere per 100 euro.

6) Che cosa c’era veramente in quel ”prezioso” borsello scippato.

La versione data finora

Carabiniere ucciso, la ricostruzione della storia