L’Ue ha stanziato 30 milioni di euro di aiuti umanitari per finanziare la lotta contro il virus Ebola nella Repubblica Democratica del Congo, portando a 47 milioni il totale delle somme stanziate dall’inizio dell’epidemia attualmente in corso. L’epidemia è la seconda più letale registrata finora: è costata la vita ad oltre 1.700 persone, in un Paese, la Repubblica Democratica del Congo, in cui la situazione dal punto di vista umanitario è “catastrofica”, secondo la Commissione Europea.
Per Christos Stylianides, il commissario europeo con delega agli Aiuti umanitari, “la lotta contro l’epidemia di Ebola in Congo si trova ad un punto cruciale. L’Ue aumenta gli aiuti in modo considerevole per salvare delle vite e prevenire nuove infezioni, sostenendo le autorità della Rdc, l’Oms e i partner umanitari sul campo”.
L’Oms ha dichiarato l’epidemia provocata dal virus Ebola un’emergenza sanitaria a livello internazionale lo scorso 17 luglio. Il virus Ebola provoca una malattia nota come Evd (Ebola Virus Disease), in precedenza detta febbre emorragica da Ebola, che colpisce l’uomo e altri primati. La malattia, che ha un tasso di mortalità molto elevato, venne scoperta ufficialmente nel 1976, quando si verificarono due epidemie, una in un villaggio lungo il fiume Ebola, nell’allora Zaire, e un’altra nel territorio dell’attuale Sud Sudan, a circa 850 km di distanza.
Si ritiene che il virus sia esistito in natura per lungo tempo prima delle due epidemie, innescate probabilmente dall’espansione umana in aree forestate e dall’abitudine di procurarsi carne cacciando animali della foresta (bushmeat). I pipistrelli frugivori africani (megabats, della famiglia Pteropodidae) sono ritenuti coinvolti nella diffusione del virus e sono sospettati di essere l’animale ‘serbatoio’ dello stesso, ma gli scienziati stanno ancora cercando la prova definitiva. (AdnKronos Salute)
Ebola, Oms: ‘Emergenza Internazionale ma non chiudere i confini’