Uno striscione a sostegno di Carola Rackete questo pomeriggio in via Cavour, da una finestra della sede del consiglio regionale. “Noi siamo con Carola Rackete perchè rispettiamo la legge fondamentale dell’umanità, che impone di salvare vite umane in pericolo. Noi siamo con Carola Rackete perché rispettiamo la Costituzione, il diritto internazionale e i trattati internazionali. I criminali sono coloro che lasciano in mare esseri umani in balia della sorte. Un giorno ci vergogneremo di quel che sta accedendo in questo Paese: non ci possono essere zone grigie né ambiguità e nessuno deve girare la testa dall’altra parte“, ha detto il consigliere regionale e capogruppo di Sì Toscana a Sinistra Tommaso fattori, dopo aver srotolato lo striscione di ‘ringraziamento’ a Carola dal palazzo del Consiglio regionale.
La Regione Toscana ha proposto con il presidente Enrico Rossi, anche se per ora non ci sono stati atti concreti in tal senso, di dare un riconoscimento onorario a Rackete, come successo in altre città europee (Parigi, ad esempio, le ha riconosciuto la massima onorificenza cittadina).
Il tutto, alla vigilia della giornata di solidarietà indetta per sabato 27 luglio a favore della capitana della sea Watch 3. Sui social è stata infatti lanciata l’iniziativa #freenipplesday, letteralmente ‘la giornata dei capezzoli liberi’, dopo che un giornale nazionale italiano ha pubblicato nei giorni scorsi un lungo articolo scandalizzandosi perché Carola non indossava il reggiseno il giorno dell’interrogatorio in procura.
“Nessuno può imporci come dobbiamo vestirci”, scrivono e rivendicano sui social le ragazze che hanno lanciato l’iniziativa.