Unicredit starebbe pensando di tagliare 10.000 posti di lavoro e di ridurre del 10% i propri costi operativi nell’ambito del nuovo piano strategico che sarà presentato a dicembre. Lo riferisce l’agenzia Bloomberg citando fonti vicine al dossier. I numeri, che secondo la fonte potrebbero ancora cambiare e risultare molto più bassi nella loro versione definitiva, coinvolgerebbero sia il personale italiano che quello di altri Paesi.
Unicredit non commenta le indiscrezioni di stampa. Gli esuberi di Unicredit, personale di cui agevolare l’uscita e non da licenziare, potrebbero essere dai 9mila e ai 12mila dipendenti nell’arco del nuovo piano quadriennale che sarà presentato a dicembre da Jean Pierre Mustier. “Questi potrebbero essere i numeri ipotizzabili, secondo i nostri calcoli”, spiega all’Adnkronos Massimo Masi, segretario generale della Uilca. In particolare, tra 2020 e 2024 potrebbero uscire dal gruppo grossomodo questo ammontare di dipendenti, usufruendo di Quota 100 e del Fondo Esuberi, “ma solo se queste misure venissero rifinanziate”, precisa Masi
“Se fosse vera l’indiscrezione secondo la quale il gruppo Unicredit preparerebbe un piano industriale con 10.000 esuberi sarebbe una vergogna, siamo pronti alla mobilitazione” scrive su Facebook Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. “Manovre di questo tipo sono operazioni di sciacallaggio, tutte a danno del personale, di una banca che pretende di fare affari in Italia senza tener conto del contesto sociale del Paese”, aggiunge Sileoni. adnkronos