“Facciano tutte le indagini che credono, non ho niente a che fare con i fatti che vengono contestati”. Lo fa sapere attraverso il proprio legale, avv.
Roberto Marini, il direttore generale dell’Asur Marche Alessandro Marini, in merito all’inchiesta della Gdf di Ancona coordinata dal pm Andrea Laurino in cui sono coinvolte a vario titolo dieci persone, in cui è indagato per presunti episodi corruttivi, tentato abuso d’ufficio e turbative incanti in appalti Asur.
Tra le gare nel mirino una da 200 milioni di euro, ancora in essere, per l’aggiudicazione di servizi di pulizia di locali delle Aziende sanitarie e ospedali. Quattro le perquisizioni eseguite dai finanzieri. Al manager sequestrati documenti, un iPhone, due iPad, un notebook e ‘copiato’ l’hard disk del pc fisso alla ricerca di elementi utili alle indagini. ansa
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Bufera Asur, spese e appalti pilotati: avviso di garanzia per il direttore generale Marini
Il pm di Ancona Andrea Laurino ha aperto un fascicolo dopo le indagini del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. Tra gli indagati anche funzionari regionali ed intermediari che sono accusati di aver pilotato gli appalti per favorire un gruppo di imprenditori.
Le ipotesi di reato vanno dalla corruzione fino al tentato abuso d’ufficio. Nel mirino degli investigatori anche una gara indetta a fine 2018 che è ancora in corso ed ha un valore di ben 200 milioni di euro. Ma non è tutto. Illeciti sarebbero stati scoperti anche nel bando di affidamento del servizio di ristorazione scolastica e assistenziale a Jesi vinto da un’azienda del Veneto. Sono già partiti i primi avvisi di garanzia e tra questi spicca quello per Alessandro Marini, direttore generale dell’azienda sanitaria unica regionale. I finanzieri sono già stati nel suo appartamento di Senigallia per poi estendere il controllo anche nei suoi uffici di via Oberdan. Sequestrata tutta la documentazione cartacea ed i supporti informatici.