La bomba la sgancia Dagospia, in un “Dagoreport” che esordisce così, andando dritto al punto: “Non molti sanno che dietro il voto grillino alla Von Der Leyen c’è Elisabetta Trenta. È stata lei ad aprire i contatti tra la tedesca e i 5 Stelle quando è arrivata sul tavolo l’ipotesi della sua candidatura”. Secondo Dago, insomma, dietro al voto per la presidenza della Commissione europea che ha minato, forse definitivamente, i rapporti tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ci sarebbe proprio la Trenta, il ministro della Difesa schieratissimo contro la Lega e il suo vicepremier.
Dago prosegue sottolineando come “le due si sono conosciute meno di un anno fa a Bruxelles durante i vertici Nato. Hanno stretto un rapporto: bilaterali, saluti, colazioni, caffè. Tanto che dopo la sua nomina la von der Leyen ha scritto un messaggio alla Trenta: You did that, I will remember. Tnks (È merito tuo, me ne ricorderò, grazie, ndr)“.
Insomma, le relazioni tra le due sarebbero molto più che solide. E proprio queste relazioni avrebbero spinto la Trenta a brigare per un voto che, per il M5s, ha poco senso. Così come poco senso ne ha avuto per Salvini, che sulla faccenda ha picchiato durissimo.
Dunque, Dagospia avanza il sospetto: “Vai a vedere che la Trenta potrebbe essere la candidata italiana a Commissario Ue dopo la rinuncia di Giancarlo Giorgetti“. Uno scenario che, se si realizzasse, sarebbe gravissimo.
“D’altronde – conclude Dago – la stessa Ursula ha detto che all’Italia spetta un commissario, ma i commissari “li scelgo io”, specificando che intende avere un esecutivo perfettamente paritario tra uomini e donne. Se i paesi membri non presentano abbastanza nomi femminili, respingerà le candidature, anche quelle meritorie”. liberoquotidiano.it