Il Parlamento europeo ha adottato oggi una risoluzione in cui si chiede alle autorità di Hong Kong di ritirare definitivamente la controversa legge sull’estradizione che, secondo l’Europarlamento, darebbe a Pechino un’arma per arrestare i dissidenti ospitati nell’ex colonia britannica. La risoluzione, presentata Da 85 europarlamentari, è stata bollata da Pechino come frutto di “ignoranza e pregiudizio”. Anche perché condanna “con forza la costante e crescente interferenza della Cina negli affari interni di Hong Kong”.
Le manifestazioni contro la legge hanno portato in piazza, nel territorio semi-autonomo, milioni di persone, tanto che la Chief Executive Carrie Lam ha dovuto sospenderne l’iter e ha dichiarato che la legge è morta.Gli europarlamentari chiedono che siano rilasciate le persone arrestate per aver manifestato e che le accuse contro di loro siano fatte cadere. Inoltre chiedono un’indagine indipendente che faccia luce sull’uso della forza da parte della polizia contro i dimostranti. Chiede inoltre alle autorità di Hong Kong e della Cina il rispetto dei diritti umani e civili.
Prima che la risoluzione fosse adottata, il ministero degli Esteri cinese aveva emesso una sua dichiarazione nella quale si accusava il documento di “ignorare i fatti e confondere il giusto con lo sbagliato”. E continuava: “E’ pieno di ignoranza, pregiudizio e ipocrisia da doppio standard. E’ puntare il dito e dare ordini al governo della SAR (regione amministrativa speciale) e alle politiche riferite a Hong Kong del governo centrale (cinese). La loro ignoranza e il loro comportamento ha lasciato le persone senza parole per lo stupore e l’orrore”. Per questo “la Cina condanna con forza ed esprimo la sua forte insoddisfazione e la sua risoluta opposizione”. (askanews)