Bergoglio: “non siamo noi che decidiamo chi è il nostro prossimo”

“Dopo aver raccontato la parabola, Gesù si rivolge di nuovo al dottore della legge che gli aveva chiesto ‘Chi è il mio prossimo?’, e gli dice: ‘Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?’. In questo modo opera un rovesciamento rispetto alla domanda del suo interlocutore, e anche alla logica di tutti noi. Ci fa capire che non siamo noi che, in base ai nostri criteri, definiamo chi è il prossimo e chi non lo è, ma è la persona in situazione di bisogno che deve poter riconoscere chi è il suo prossimo, cioè ‘chi ha avuto compassione di lui’.

Questa conclusione indica che la misericordia nei confronti di una vita umana in stato di necessità è il vero volto dell’amore. È così che si diventa veri discepoli di Gesù e si manifesta il volto del Padre: ‘Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso’. È così che il comandamento dell’amore di Dio e del prossimo diventa un’unica e coerente regola di vita”