E’ durato poco meno di un’ora il vertice sui migranti a Palazzo Chigi voluto il 10 luglio dal premier Giuseppe Conte. La riunione è stata definita “collaborativa e molto interessante” anche dalla ministra Trenta, che sul blocco dei porti da parte delle navi della Marina per frenare l’immigrazione, ha spiegato di averla “letta dai giornali perché il ministro Salvini non me l’ha chiesta”.
Poi, a chi gli domandava se quella di Salvini fosse una provocazione per finire sui giornali, Trenta ha spiegato: “A volte le parole vengono fraintese”, la Marina Militare “continuerà a fare quel che ha sempre fatto”, agendo “nell’ambito delle 24 miglia marittime in concorso con la Gdf o la Guardia costiera”. La ministra ha rimarcato poi come una nave della Marina Militare schierata a difesa dei porti “creerebbe problemi”. E a chi gli domandava se sulla Marina comandi lei o il responsabile del Viminale, “la Marina risponde al ministro di riferimento”, dunque alla Difesa, ha risposto Trenta.
“Nonostante l’agitazione del momento – ha scandito Trenta – stiamo lavorando tutti insieme per la sicurezza del Paese. Le navi prendono ordini dal ministro di riferimento. Bisogna comprendere bene che ogni ministro ha una sua area di competenza, nelle aree di concorso in cui si partecipa insieme alla competenza di un altro ministero ci si coordina. Ma l’ordine viene sempre dal ministro di riferimento”.
Per la ministra, “il tema delle migrazioni è un problema, va gestito insieme e il Paese dovrebbe andare tutto nella stessa direzione, senza farne un tema politico”.
E sui cosiddetti sbarchi fantasma, “non sono fantasma, sono sbarchi di cui conosciamo tutti i numeri – ha precisato Trenta – se fossero fantasma non ne sapreste nulla neanche voi. Nonostante l’agitazione di questi giorni, stiamo lavorando tutti insieme per la sicurezza del Paese“. ADNKRONOS