Pubblicità sessista che invita alla sopraffazione? A Sinistra si sono bevuti il cervello

di Aldo Grandi

Lucca – No. Non è giusto. Chi scrive stava, letteralmente, stravaccato sul letto con tanto di ventilatore sparato a forza 1 – forza 2 e forza 3 troppo forti – e già assaporava l’abbandono consueto tra le braccia di Morfeo, che non è un uomo beninteso – quando il solito, mitico, unico corrispondente da Palazzo Santini per la Gazzetta, Eliseo Biancalana, il solo giornalista che assiste in diretta alle sedute di consiglio comunale invece di stare con il culo sulla sedia ad ascoltare la radio a casa, avverte che è scoppiata una polemica per una pubblicità apparsa in questi giorni su alcuni cartelloni intorno alla città.

Avremmo, volentieri, rimandato il tutto a domattina visto che, salvo opinioni diverse e improbabili, i parti di questo organismo politico sono sempre rapidi, indolori e assolutamente inguardabili, ma il nostro corrispondente all’Avana ci ha anche inviato la foto del manifesto, prodotto da una ditta garfagnina – udite udite, in Garfagnana hanno il cervello più sviluppato e il senso dell’ironia più spiccato che all’altezza del palazzo dei Bradipi – la quale non poteva certo immaginare di finire sul banco degli… imputati sotto le lenti e il giudizio dei rappresentanti del Pensiero Unico Dominante, ossia i soloni della Sinistra che a Lucca governano grazie ai coglioni che, due anni fa di questi tempi, invece di andare a votare sono andati al mare. Incuriositi, abbiamo osservato attentamente e che cosa abbiamo scoperto?

Che Maria Teresa Leone di Lucca Civica se ne è uscita fuori come i dolori dicendo che “Vedere un’immagine del genere è inaccettabile“. Subito dietro il consigliere Daniele Bianucci (Sinistra con) il quale ha manifestato l’opinione che si tratterebbe di pubblicità “sessista”. Noi che non siamo dei bacchettoni né, tantomeno e fortunatamente, seguaci del nuovo vangelo Lgbtq, nell’immagine non abbiamo trovato alcunché di blasfemo o di offensivo o, addirittura, tale da poter condurre anche a dinamiche di sopraffazione. Quindi, secondo i nuovi profeti della Sinistra senza dimensione né identità, un paio di gambe in primo piano su una strada asfaltata potrebbero stimolare istinti primordiali a destra – ovviamente – e a manca. Evidentemente, ormai, alla nostra età, quasi 60 anni, gli ormoni hanno intrapreso la via del tramonto perché, sinceramente e senza alcuna ironia, a noi la foto non stimola alcunché.

Eppure ci sembra che nessuno dei consiglieri di maggioranza – perdonateci, ma quando pronunciamo questa parola ci sentiamo improvvisamente cogliere da uno stimolo, quello sì irrefrenabile e irrinunciabile tale da dover abbandonare per qualche minuto la tastiera… Ecco, adesso che abbiamo, effettivamente, soddisfatto l’unico istinto che questa vicenda ci ha rimosso, siamo in grado di domandare ai consiglieri verniciati di rosso – per quelli di Lucca Civica facciamo fatica anche a individuare il colore – come mai nessuno di loro ha avuto qualcosa da dire per le immagini e le parole, oscene entrambe, che sono state urlate sguaiatamente come attiene a certi soggetti, durante la sfilata del Gay Pride a Pisa alla quale il comune di Lucca, bontà sua, ha anche dato il proprio patrocinio o assenso o partecipazione o quello che gli pare.

No perché ci dovete spiegare che se la foto della ditta garfagnina è sessista, allora le schifezze andate in scena in quell’accozzaglia di depravazione ammirata a pochi chilometri di distanza dalla nostra città che cosa ispirerebbero sotto il profilo degli istinti?

Menomale che noi eravamo a letto. Lobbies Lgbtq spalleggiate e sponsorizzate da una Sinistra senza vergogna e senza dignità, favorevole a tutte le minoranze purché siano l’opposto di quel che fa, pensa e in cui crede la maggioranza del popolo da tempo immemore, vogliono farci vivere in un mondo in cui la loro cultura – con la c minuscola – finirà per prevalere e distruggere la natura. Lo stanno facendo, ci stanno provando, ma noi siamo qua, sentinelle disarmate, ma appoggiate da tutti quegli esseri umani – ad eccezione dell’imam divenuto papa e dei suoi seguaci – che hanno ancora un briciolo di buonsenso e che sanno distinguere tra ciò che è sempre stato dall’inizio della vita e ciò che, da un po’ di tempo a questa parte va per la maggiore, ossia tutto ciò che fa trasgressione anche se, come ha detto bene una volta Vasco Rossi che, in fatto di trasgressione, se ne intende sicuramente più dei consiglieri comunali lucchesi, oggi la vera trasgressione è essere normali.

Con tutti i problemi, le schifezze, il senso di nausea che si ha camminando la mattina per le strade del centro, il sudicio, l’accattonaggio, l’assenza di decoro, di garbo, di tutto ciò che distingue l’uomo dalla bestia, a palazzo Santini avvertono il bisogno di crocifiggere un’azienda garfagnina che fa pubblicità e con i suoi soldi paga i bradipi che percepiscono stipendi pubblici, compresi i gettoni dei consiglieri comunali.

A noi – occhio alle accuse di apologia di fascismo – questa pubblicità non ci sembra altro che una pubblicità e se i due consiglieri Leone e Bianucci ci vedono le fiamme dell’inferno, altro non hanno fatto che dare ulteriore visibilità al manifesto.

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