Leggere la Lettera Politica N. 774 del Centro culturale L’Officina a firma di Angelo Riva, non si può non condividere la stessa visione decadente della nostra società privata, giorno dopo giorno, di tutti quei valori basilari che dovrebbero illuminare e guidare il nostro cammino in un mondo purtroppo dominato sempre più spesso da grandi gruppi finanziari col risultato di ridurre l’uomo ad essere asservito alla supremazia del denaro ed a privarlo dell’arricchimento dei sani principi senza i quali è destinato a perdersi dietro ad un’illusoria gratificazione.
Scrive Angelo Riva: “Tra la sceneggiata scientemente imbastita dai padroni del mondo che finanziano le Ong con il caso Sea Watch, e il mese del “pride“, l’anarco-capitalismo appoggiato dalla più becera sinistra globalista ha dato il peggio di sé.
Dietro al buonismo di costoro si cela la destrutturazione della civiltà attraverso la deificazione del capitale, che vuole distruggere le sovranità statali, le democrazie, le costituzioni e financo la famiglia, nucleo originario del vivere civile.
L’uomo moderno deve essere quindi anarchico, edonista, orientato esclusivamente al compiacimento di sé, cosa che avviene anche grazie al buonismo a costo zero, ipocrita e privo di reale bontà. Perché? Perché l’uomo sopra descritto è un consumatore senza freni inibitori, ergo al servizio del capitale. Il capitale stesso si serve di questi aborigeni (uomini senza radici) per giustificare l’importazione di massa dei nuovi schiavi, privi di qualunque senso sociale, con il fine di abbassare i costi del lavoro e distruggere i già logorati diritti elementari.
Il gay pride, finanziato dai più grandi gruppi industriali al mondo, d’altro canto ha il compito di sfaldare la famiglia, di creare individui senza nemmeno l’identità di genere donatagli da madre natura, delle persone completamente alienate dalla realtà, manovrabili come marionette, eternamente single ed infedeli, contrari ad ogni sorta di regola, naturale o positiva che sia.
Questo progetto di mondo è incivile, brutto e malefico. Io lo combatterò finché vivo, sperando di condurre questa battaglia con la pietà che si deve alle vittime ingannate da questo male orribile, che si chiama modernità”. (OPi – 8.7.2019)