Una messa “per Carola Rackete e tutte le donne di coraggio che mettono la Legge di Dio prima della legge degli uomini”. L’iniziativa di don Roberto Beretta, parroco di Pieve Porto Morone (Pavia) non va giù a Gian Marco Centinaio, ministro dell’Agricoltura, leghista e pavese:
“Siamo in un paese libero – ha scritto su Facebook – quindi accetto (ma non condivido) la scelta di un prete della mia provincia di celebrare una messa per Carola… Proprio perché siamo in un paese libero mi permetto di consigliare al prete di pensare un pochino di più ai propri parrocchiani anziché fare queste pagliacciate“.
La capitana della Sea Watch, insomma, continua a dividere il Paese. “Sono più che convinto della mia decisione – ha spiegato Don Roberto -, non penso che per un sacerdote debbano esserci dubbi sul fatto che la Legge di Dio viene prima della legge degli uomini, soprattutto se si tratta di salvare delle persone. Poi mi sembra che anche la giustizia ha stabilito che questa donna si sia comportata in maniera lecita. Ma a darmi la forza per far celebrare questa messa sono state due recenti lettere aperte, pubblicate venerdì 5 luglio da Avvenire, scritte da un gruppo di teologi della Facoltà teologica dell’Italia meridionale e indirizzate al Presidente Sergio Mattarella. Lettere in cui questi teologi esprimono totale vicinanza alla comandante Rackete che con la sua disobbedienza civile ha dimostrato una passione per l’umanità esemplare”. A celebrare la messa non sarà comunque don Roberto, ma il suo predecessore don Mansueto Fasani, 76 anni. liberoquotidiano.it