Opera ‘Fucked Angel‘ esposta in Regione: è bagarre Saliera-Fratelli d’Italia. Un’interrogazione con risposta scritta è stata presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia, Michele Facci, Giancarlo Tagliaferri
e Fabio Callori: “Nell’atrio della sede dell’Assemblea regionale è stata installata in esposizione una serie di opere d’arte contemporanea di artisti vari; tra questi se ne può ‘ammirare’ una, in ceramica e porcellana, dell’artista Andrea Salvatori titolata: ‘Fucked Up Angel’ che rappresenta un angelo sodomizzato da una stella” recita il testo “come si giudichi l’opera, evidentemente provocatoria, esposta in un contesto istituzionale come quello dell’Assemblea legislativa regionale; se, a livello culturale, la si reputi anche ‘formativa’ dato che l’assemblea è visitata anche da scolaresche“.
La presidente dell’Assemblea Legisativa Simonetta Saliera difende invece l’iniziativa: “Il senso dell’opera in questione è spiegato dall’autore, l’artista Andrea Salvatori: “Premesso che si tratta di un putto, ovvero di un soggetto per sua natura asessuata: voglio raccontare come viviamo in un mondo complesso e fatto di troppe illusioni, in cui basta la piccola punta di una pur bella stella per trafiggere il candore di un putto”. Parole che da sole bastano a rasserenare e cancellare illazioni e letture distorte e maliziose. Mi permetto di ricordare che solo le dittature e le teocrazie hanno censurato e censurano le opere d’arte”.
Non tarda ad arrivare la controffensiva dei consiglieri del partito di Giorgia Meloni: “Emerge l’evidente non comprensione del merito del problema da noi sollevato. Il messaggio subliminale che l’autore dell’opera ha inteso esprimere, come dallo stesso dichiarato, per quanto astrattamente comprensibile, soccombe inevitabilmente di fronte all’evidenza ed alla crudità dell’immagine: il ‘Putto’ (termine che nel campo dell’arte indica un bambino nudo, quasi sempre di sesso maschile e spesso raffigurato con le ali) è in realtà un angelo, e l’opera si chiama appunto “Fucked Up Angel” (“angelo fottuto”, quindi). Non crediamo che l’esplicita violazione del candore di un essere per sua natura ‘puro’ sia la cosa migliore da esibire in una stituzione pubblica, frequentata tra l’altro anche da scolaresche o comunque da minori – e continuano – Il richiamo da Lei operato a dittature e censure è quindi del tutto fuori luogo: qui non si tratta di invocare alcuna repressione, bensì di esigere dalle Istituzioni il rispetto di un minimo comune senso del pudore: una stella che sodomizza un angelo, esposta all’ingresso di una prestigiosa sede pubblica come la Regione Emilia-Romagna, non ci sembra essere proprio un positivo biglietto da visita. E’ vero che sono molteplici le iniziative culturali e artistiche di dubbio gusto – e tra l’altro spesso blasfeme – che ricevono patrocini e finanziamenti proprio da questa Regione. Non pensavamo tuttavia che espressioni artistiche figlie di un evidente relativismo culturale potessero essere organizzate e tutelate direttamente dalla Presidenza dell’Assemblea legislativa regionale. Ne prendiamo atto, in ogni caso”, concludono.
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