“Angeli e Demoni” anche a Forlì. Tanti casi hanno lo stesso giudice relatore

FORLÌ (3 Luglio 2019). L’inchiesta “Angeli e demoni”, coordinata dalla Procura di Reggio Emilia, andrebbe allargata anche a Forlì. A chiederlo è l’avvocato Francesco Miraglia, che tanti casi di affidi “facili” ha seguito e che dal 2004 denuncia pubblicamente gli intrecci poco chiari tra assistenti sociali, case famiglia e tribunali. Proprio come è emerso nella recente inchiesta “Angeli e demoni”, appunto, secondo la quale i responsabili dei Servizi sociali della Val D’Enza avrebbero falsificato le relazioni per riuscire ad allontanare i bambini dalle proprie famiglie e darli quindi in affido ad amici e conoscenti.

«Ed è esattamente quanto accaduto a una mia assistita di Forlì» spiega l’avvocato Francesco Miraglia, «alla quale hanno tolto la figlia, che poi è stata data in adozione agli operatori della comunità in cui l’avevano alloggiata. Abitano a pochi metri di distanza e la madre, per aver incontrato per strada la figlia (Forlì non è certo una metropoli!) e per averla contattata tramite social media, si trova indagata per stalking. Seguo un caso analogo anche a Torino e l’aspetto su cui andrebbe fatta chiarezza è il denominatore comune tra questi episodi: il medesimo giudice del Tribunale dei minorenni di Bologna».

Dietro sentenze controverse e nelle quali non è mai la famiglia ad avere ragione, c’è sempre lo stesso magistrato.
«La troviamo nel caso di Anna Giulia Camparini, strappata dodici anni fa ai genitori per una falsa accusa di spaccio» prosegue l’avvocato Miraglia «e data in adozione. Sempre lo stesso giudice ha relazionato nel caso di una madre accusata di aver abusato della figlia (sebbene le prove siano state smentite dai referti medici) e che per questo sta scontando oltre sei anni di reclusione, mentre sua figlia è stata adottata, guarda caso, dalla psicologa che gestiva la comunità di accoglienza.

E c’è pure il medesimo magistrato nella storia dell’uomo turco cui è stata tolta la figlia perché lui non parla bene l’italiano: bimba strappata alla madre a poche ore dal parto e che nei giorni scorsi è stata dichiarata adottabile».
Guarda caso tutti pessimi i genitori quelli i cui fascicoli finiscono sul tavolo di quel giudice, che tanto velocemente si prodiga a far adottare ad altri i loro bambini! E’ mai possibile?
«E’ una questione sulla quale va fatta chiarezza» prosegue l’avvocato Miraglia, «altrettanta chiarezza quanto quella fatta sui casi di Reggio Emilia. Vista la presenza costante, in diversi casi dubbi, del medesimo giudice, un’inchiesta e una commissione andrebbero promosse per verificare l’operato dell’intero Tribunale dei minorenni di Bologna. Invito quindi il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel verificare il sistema degli affidi in Emilia Romagna, ad ampliare il raggio d’azione e ad includere anche Forlì, ma soprattutto a sottoporre ad analisi e verifica ogni fascicolo trattato dal giudice in questione».

Nel frattempo l’avvocato Miraglia chiederà di incontrare al più presto il presidente del Tribunale dei minorenni di Bologna, per relazionarlo personalmente sui casi “controversi” da lui seguiti, nei quali il giudice relatore è risultato appunto sempre lo stesso. «Il presidente deve essere messo a conoscenza di cosa accade all’interno del suo tribunale» conclude l’avvocato Miraglia.

Avv. Francesco Miraglia