È stata la notte della Sea Watch, con l’ingresso nel porto di Lampedusa, intorno all’1.40 della nave, e il successivo attracco, dopo un turbolento avvicinamento al molo con motovedette italiane a cercare di impedire l’approdo forzato voluto dalla comandante Carola Rackete, posta in stato di arresto al momento dello sbarco. «Non ce la faccio più, devo portarli in salvo», ha detto la comandante.
Una scelta che a Carola Rackete è costata cara: i finanzieri, con la nave ormai ormeggiata in banchina, sono saliti a bordo e l’hanno arrestata per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra. E ora Rackete rischia una condanna da 3 a dieci anni. Intorno alle 5, poi, è cominciato il trasporto a terra per i 40 migranti, da più di due settimane a bordo della Sea Watch.
La capitana della nave Sea Watch 3, Carola Rackete, potrebbe essere trasferita in carcere e processata per direttissima.Matteo Salvini ha parlato di “comportamento criminale che ha messo a rischio la vita dei militari della Gdf”.