Conclusa con l’arresto della capitana e il probabile sequestro amministrativo della nave la vicenda Sea Watch 3, si ricomincia. Il copione è lo stesso e si apre con altre de navi delle Ong pronte a ingaggiare un nuovo braccio di ferro con l’Europa (o meglio, con l’Italia).
“Ci sono due altre navi di due Ong, una tedesca e una spagnola in rotta nel Mediterraneo”, ha rivelato oggi Matteo Salvini, dopo aver definito “un atto di guerra” la manovra spericolata con la quale la Sea Watch ha attraccato con la forza al porto di Lampedusa.
Si tratta della Alan Kurdi – della tedesca Sea Eye – e della Open Arms – gestita dalla spagnola Proactiva Open Arms. Entrambe le imbarcazioni, stando ai dati di MarineTrafic, stanno pattugliando il Mediterraneo alla ricerca di migranti in difficoltà da recuperare prima che vengano avvistati dalla guardia costiera libica.
“Ong avvisate, mezze salvate”, ha avvertito Salvini, “Si stanno riavvicinando alla Libia, ma ora sanno che l’Italia fa rispettare i suoi confini”. E ricorda le pene previste dal decreto Sicurezza Bis: “Maximulta, sequestro dell’imbarcazione, divieto dell’ingresso nelle acque territoriali e in caso di disobbedienza arresto”, spiega. ilgiornale.it
NAUFRAGHI IN FUGA DALLA FAME