Prato: 13 lavoratori clandestini, arrestato il titolare di stamperia cinese

Arrestato il titolare di una stamperia cinese nel quartiere di San Giusto a Prato: la quasi totalità della forza lavoro era costituita da connazionali clandestini. Sequestrato l’intero immobile: la ditta, nonostante il provvedimento di revoca dell’autorizzazione ambientale, lavorava a pieno regime senza azionare il prescritto sistema di abbattimento per le emissioni in atmosfera.

Nel corso di un servizio di controllo interforze alle attività produttive ad impatto ambientale, svolto congiuntamente da personale appartenente al U.O. Polizia Ambientale della Municipale, Questura di Prato, Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e al Dipartimento ARPAT di Prato, è stato effettuato un accesso all’interno della sede operativa della società “MULTISTAMPA S.R.L.”, posta in Via Cava 65/G, oggetto di numerosi segnalazioni per emissioni moleste effettuate dai cittadini residenti in prossimità dell’azienda.

L’accesso alla ditta, avvenuto alle prime ore del mattino, ha permesso di verificare che all’interno dei locali lavorativi erano presenti numerosi cittadini cinesi i quali, alla vista del personale ispettivo, hanno tentato di darsi immediatamente alla fuga mediante le uscite secondarie, poste sia sul retro dell’azienda che sul colmo del tetto, non facendo tuttavia i conti con il presidio preventivo di ogni via di fuga messo in opera da parte del personale operante. Sono stati pertanto identificati 18 soggetti maschili, di etnia cinese, tutti privi di un regolare contratto lavorativo; inoltre 17 di loro non sono stati in grado di esibire alcun documento che comprovasse la regolarità di soggiorno sul territorio nazionale e pertanto sono stati accompagnati presso la Questura e presso il Comando di Polizia Municipale per le dovute procedure di fotosegnalamento.

Agli esiti degli accertamenti è emersa la posizione di clandestinità per n. 13 soggetti. A carico dei quali sono stati emessi altrettanti Ordini del Questore e decreti di Espulsione. L’azienda era già stata oggetto di controlli nell’anno 2018 da parte di Polizia Municipale e ARPAT all’esito dei quali erano state evidenziate numerose irregolarità alla normativa ambientale, erano stati sigillati alcuni macchinari e comminate prescrizioni; a seguito di ciò la Regione Toscana aveva proceduto con una prima procedura di diffida fino a disporre, lo scorso 20 giugno, la revoca dell’Autorizzazione Unica Ambientale in possesso della ditta Multistampa srl.

Nonostante la notifica della disposizione comunale l’azienda aveva continuato a svolgere tranquillamente la propria attività, lavorando pertanto in assenza di autorizzazione ambientale. Durante l’accesso inoltre è stata verificata la manomissione dei sigilli appositamente apposti da ARPAT durante i precedenti accertamenti al sistema di abbattimento dei fumi ad umido a servizio della ramosa e delle due linee da stampa che non risultava in funzione, con conseguente emissione di fumi nocivi e maleodoranti sia nell’ambiente lavorativo che nell’aria circostante. Il tutto traducendosi in un notevole risparmio dei costi aziendali.

Il nucleo ambientale ha inoltre rilevato una gestione illecita dei rifiuti aziendali, con la presenza di due depositi incontrollati di rifiuti sia pericolosi che non pericolosi nel piazzale di pertinenza e nel resede posteriore esterno dove, sotto una coltre fitta di vegetazione erano stati abbandonati a terra le pelurie combuste derivanti dalla dismissione di un macchinario, nonché miscelazione di rifiuti speciali nello scarrabile di pertinenza nonché irregolarità nella compilazione del registro carico e scarico dei rifiuti.

Questo in un contesto generale di precarie condizioni igienico sanitarie in particolare la presenza di un angolo refettorio all’interno del locale lavorazione con promiscuità di alimenti e sostanze chimiche.

Per tutti i motivi sopra esposti, oltre alla sospensione dell’attività imprenditoriale, si è proceduto con il sequestro penale preventivo dell’immobile.

Il titolare dell’azienda D.J. Di anni 35 anni , che ha assistito alle operazioni di accertamento, è stato posto in arresto congiuntamente dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Prato e Polizia Municipale per l’impiego di manodopera clandestina e accompagnato in carcere in attesa della direttissima.Dagli accertamenti uno degli operai identificati è risultato possessore di permesso di soggiorno e destinatario di un provvedimento di rintraccio e, quindi, deferito per aver fornito false generalità, altro cittadino cinese, invece, è stato condotto presso la locale Casa Circondariale perché destinatario di misura cautelare in carcere disposta dal Tribunale