O si trova una soluzione e permangono le tutele legali per l’attuazione del piano ambientale o il siderurgico potrebbe chiudere il 6 settembre. L’ultimatum è stato lanciato dall’Ad di ArcelorMittal Europa, Geert Van Poelvoorde, a margine di una conferenza di Eurofer che si è tenuta oggi a Bruxelles, annunciando il numero delle giornate di cassa integrazione che partirà dall’1 luglio prossimo e coinvolgerà 1395 dipendenti per 13 settimane, scatenando le proteste dei sindacati.
Il Mise parla di “un atteggiamento irresponsabile” sottolineano fonti del Ministero assicurando che “vogliamo trovare una soluzione assieme ad Arcelor Mittal” perchè “l’avvio della Cig per i lavoratori dell’Ilva tramite comunicato stampa è un atteggiamento irresponsabile che mina l’equilibrio sociale del territorio di Taranto. Un equilibrio messo già a dura prova in questi decenni e che crea allarmismo e tensione”.
“Il Governo – ha spiegato Van Poelvoorde – continua a dirci di non preoccuparci, che troverà una soluzione, ma finora non c’è niente. Quindi il 6 settembre l’impianto chiuderà. Abbiamo ancora due mesi, spero che il Governo trovi una soluzione, siamo aperti a discutere”. Dichiarazioni accolte con “molta preoccupazione” dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. “Spero – ha detto il primo cittadino – che il Governo agisca in fretta per mettere in sicurezza la vicenda”.
Il gruppo del Partito democratico alla Camera ha chiesto, attraverso Emanuele Fiano, che il ministro del Lavoro e Sviluppo economico Luigi Di Maio si rechi immediatamente in Aula per riferire sull’annuncio dell’Ad di ArcelorMittal Europa”. ANSA