di Marisa Denaro – – Il 24 giugno il TAR del Lazio (Sezione Prima Ter) con Sentenza nr.12122/2018 ha deciso nel merito il ricorso contro l’ abolizione del servizio di tutela a favore del capitano Ultimo e gli ha restituito la scorta.” Peraltro proprio l’art. 8 del D.M. del 28 maggio 2003, come affermato dal Consiglio di Stato, evidenzia l’opportunità di un immediato e più attento riesame della situazione, se è vero che, ai sensi dello stesso art. 8, il livello 4 di protezione,afferente al rischio meno elevato, ricorre in tutte le situazioni in cui elementi informativi attendibili abbiano consentito di acclarare un pericolo non ancora determinato ed attuale e non possa escludersi il compimento di azioni criminose nei confronti della persona da tutelare, compimento che, per quanto sopra esposto, allo stato non può del tutto escludersi nel caso di specie (Cons. Stato, ordinanza 2329 del 10 maggio 2019).”
Alla luce delle considerazioni che precedono, il ricorso deve, quindi, essere accolto con conseguente annullamento del provvedimento di revoca impugnato, con obbligo per l’Amministrazione di rivalutare la situazione dell’interessato.
Capitano Ultimo, il carabiniere che insieme alla squadra Crimor, arrestó Totó Riina il 15 gennaio 1993, era sotto scorta poiché cosa nostra ha messo una taglia sulla sua persona. Al Colonnello Sergio De Caprio era stata revocata la scorta a partire dal 3 settembre 2018, poiché l’Ucis riteneva che non vi fossero segnali di concreto pericolo per la sua persona.
Dopo un provvedimento provvisorio da parte del TAR nel mese di dicembre, l’udienza per la discussione era stata fissata L’ undici giugno.È stato riaffermato il diritto alla sicurezza, un diritto che appartiene a tutti i cittadini, Capitano Ultimo compreso. Hanno perso quelle istituzioni che avrebbero dovuto proteggere e porsi a fianco di un carabiniere che tanto ha fatto per questo Paese.
Ha perso il complotto politico trasversale in atto per colpire Capitano Ultimo, come se già non fosse stato denigrato, demansionato e accusato ingiustamente più volte.Assurdo che un ufficiale debba ricorrere contro il Ministero dell’Interno per riottenere un diritto revocato ingiustamente e con motivazioni allucinanti.3 settembre e 24 giugno, due date simbolo: il 3 settembre, giorno della revoca della tutela, è l’anniversario dell’omicidio del Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa; il 24 giugno, giorno della sentenza del TAR è l’anniversario della cattura di Bagarella Leoluca Biagio, colui che ha posto una taglia sulla testa di Ultimo.
In questo Paese, nel quale il Ministero dell’Interno, l’Ucis e istituzioni tutte se ne sono lavate le mani, esiste ancora un briciolo di giustizia, esiste il sostegno del Popolo nei confronti di un soldato che ha lottato per tutti noi. In questo Paese, dove i grandi media hanno accuratamente evitato di evidenziare una grande ingiustizia, il web si è mobilitato con petizioni, iniziative collettive come #siamotuttiilcolonnellosergipdecaprio.Il web, i social, dove persone semplici hanno sostenuto un grande combattente. Onore a Capitano Ultimo!!
Marisa Denaro