Sea Watch: i ”naufraghi” minacciano di buttarsi in mare

La Ong che tiene i clandestini bloccati in mare, in attesa di sbarcarli per forza in Italia, scrive un nuovo messaggio su Twitter: “Le persone rimaste a bordo ci chiedono fino a che punto bisogna sentirsi male per potere essere sbarcate. Alcuni naufraghi cominciano a minacciare di buttarsi in mare”.

Anche sul significato dei termini bisognerebbe cominciare a intendersi. Chi si arrischia in mare senza documenti, pagando cifre esose, consapevole dei pericoli, non è un naufrago, ma un incosciente avventuriero. Minacciare il suicidio, dopo aver fatto un’enorme sciocchezza a pagamento, è un ricatto morale indegno che li qualifica.

Chi paga l’aereo di SeaWatch? La chiesa evangelica tedesca