L’ex direttore provinciale dell’agenzia delle entrate di Como, che ora ricopre lo stesso ruolo a Varese, e un funzionario della stessa agenzia che attualmente e’ il capo area dell’agenzia delle entrate di Pavia sono stati arrestati e portati in carcere assieme a padre e figlio commercialisti a Como (studio Pennestri’), con l’accusa di corruzione e rivelazione di segreti di ufficio mentre il corruttore, azionista con il 33,3% di una Srl, la tintoria Butti, e’ ai domiciliari.
L’operazione e’ stata condotta ieri dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como, in conclusione di un’indagine con pedinamenti e intercettazioni, come informa una nota della Gdf. Come hanno ricostruito i finanzieri, i commercialisti , considerati gli ideatori della corruzione, hanno offerto al funzionario dell’ufficio legale dell’Agenzia somme di almeno 2 mila euro perche’ favorisse l’accoglimento di un ricorso della Tintoria Butti in un’udienza della controversia che la opponeva all’erario. In precedenza. prima di essere trasferito a Varese, il direttore dell’Agenzia di Como si era impegnato, dietro compenso, a favorire la chiusura dell’accertamento, in termini favorevoli per la SRL, attraverso una transazione per 25.000 euro. Il suo successore a Como nel ruolo di direttore non aveva pero’ accettato tale transazione, nonostante le insistenze del capo team dell’ufficio legale.
Inoltre, i due commercialisti avevano ottenuto le liste delle persone fisiche e giuridiche soggette a verifiche da parte dell’Agenzia delle entrate, promettendo e in parte versando somme di denaro non quantificate allo stesso ex direttore e al capo dell’ufficio legale dell’agenzia. I due funzionari si erano anche impegnati di far ottenere la riduzione del debito erariale dovuto a titolo di imposte, sanzioni ed interessi dai contribuenti da varie aziende e studi professionali.
Infine, l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Como e’ accusato, in concorso con i titolari dello studio commercialista Pennestri’ di avere indebitamente fornito gli elenchi completi dei nominativi delle societa’ sottoposte ad accertamento dell’Agenzia delle Entrate di Como nell’anno 2019. I due professionisti utilizzavano le informazioni illecitamente ricevute comunicando successivamente ad un imprenditore, in base alle informazioni indebitamente ricevute, l’imminente avvio di una verifica fiscale nei confronti della SRL da questi amministrata.
Come spiega ancora la nota della Gdf, l’attivita’ di corruzione e rivelazione dei segreti di ufficio e’ proseguita anche dopo il trasferimento a Varese del pubblico ufficiale indagato. L’indagine e’ scaturita dalle segnalazioni alla Procura della Repubblica da parte di due funzionari della Agenzia delle Entrate di indebite ingerenze in alcune pratiche effettuate dal direttore indagato. L’attivita’ di pedinamento inizialmente svolta nei confronti del citato dirigente ha consentito di accertare le frequentazioni di questi presso lo studio Pennestri’.
La attivita’ di intercettazione telefonica e tra presenti (audio e video) ha fornito prove significative (apprezzate positivamente dal giudice per le indagini preliminari) con riferimento agli episodi delittuosi accertati ed in genere con riferimento alla disponibilita’ da parte dei pubblici ufficiali inquisiti a porre in essere (dietro compenso) un numero indeterminato di atti e comportamenti contrari ai loro doveri d’ufficio aventi come denominatore comune il fine di assicurare risparmi dal pagamento delle imposte incluse interessi e sanzioni ai contribuenti.
Nel corso delle indagini e’ altresi’ emerso che i due commercialisti indagati proponevano ai loro clienti operazioni fraudolente tese ad abbattere l’imponibile e consistenti anche nella registrazione di fatture per operazioni inesistenti emesse per contratti di sponsorizzazione.