Nella notte tra sabato 15 e domenica 16 giugno, a Maradi, terza città del Niger, un gruppo di manifestanti che protestavano contro l’arresto di un importante imam locale, ha dato alle fiamme una chiesa cristiana protestante. Lo confermano fonti di Fides in Niger, riferendo di una situazione di tensione sociale. “La chiesa di Zaria, quartiere popolare di Maradi, è stata bruciata, come pure l’auto del Pastore, ad opera di sconosciuti. La gendarmeria è sul posto” ha dichiarato un responsabile della chiesa della “Assemblea di Dio” in un messaggio indirizzato ai fedeli. L’ennesimo atto di violenza si va ad aggiungere ai tre subiti dalla parrocchia di Dolbel, 200 Km da Niamey, il 13 maggio scorso (vedi Fides 14/5/2019).
Secondo le testimonianze locali, sabato sera gruppi di giovani hanno manifestato costruendo barricate sulla strada per l’arresto dell’imam Cheick Rayadoune, che aveva definito “anti-islamico” un disegno di legge governativo sull’organizzazione del culto in Niger. Rayadoune è stato rilasciato domenica pomeriggio, ha ammesso il suo errore e si è scusato. “I miei sostenitori devono smettere di creare disordini in città, l’islam non vuole questo, non sono stato maltrattato dalla polizia” ha riferito il leader in un messaggio. “Sono stato ingannato da coloro che mi hanno tradotto un testo che si suppone fosse il documento ufficiale”.
Il disegno di legge, adottato alla fine del mese di aprile del Consiglio dei ministri, stabilisce in particolare che “la libertà di culto deve essere esercitata nel rispetto dell’ordine pubblico” e che “l’esercizio di culto in un luogo pubblico sarà soggetto al regime di autorizzazione preventiva”.
Il testo, che sarà discusso in Parlamento per l’entrata in vigore, sancisce “il diritto dello Stato di controllare le fonti di finanziamento per la costruzione e l’esercizio dei luoghi di culto privati” che saranno “soggetti ad una previa autorizzazione”. Il ministro dell’Istruzione superiore, Yahouza Sadissou, ha dichiarato: “Non faremo mai un atto contrario alla nostra religione e abbiamo il dovere di proteggere le altre religioni”.
Il Niger è un paese a stragrande maggioranza musulmano, con l’1-2% di cristiani su una popolazione di oltre 20 milioni di abitanti. Ha già avuto in passato problemi di carattere religioso. Nel 2015, vi furono rivolte anti-cristiane a Niamey che distrussero la maggior parte delle chiese nella capitale, e a Zinder, la seconda città più grande del paese. (MA/AP) (17/6/2019 Agenzia Fides)