“Avendo ricevuto come unica indicazione il porto di un Paese in guerra, la Sea Watch ha fatto rotta nord, verso il porto sicuro più vicino alla posizione del soccorso: Lampedusa”: è quanto si legge sull’account Twitter dell’ong tedesca, che due giorni fa ha prelevato in acque libiche 53 clandestini. Ieri alla ong era stato indicato Tripoli, in Libia, come porto di sbarco.
“Davvero un Ministro della Repubblica Italiana vuole costringerci a portare queste persone in un Paese in guerra?”, si legge ancora sull’account di Sea Watch, facendo riferimento al ministro dell’Interno Matteo Salvini – davvero l’Ue permette una tale violazione dei diritti umani?”.
Nell’ultimo twett l’ong ha precisato che la nave rimane “in stand by a circa 16 miglia dall’isola” di Lampedusa.
In fuga dalla fame, torturati nei lager libici…
#SeaWatch rimane senza un porto SICURO assegnato con a bordo 53 persone di cui 5 minori, 2 molto piccoli.
Davvero un Ministro della Repubblica Italiana vuole costringerci a portare queste persone in un Paese in guerra? Davvero l’UE permette una tale violazione dei diritti umani? pic.twitter.com/DrnMop2Vdn
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) June 14, 2019
Nel tweet potete vedere il gommone dei migranti perfettamente gonfio e in navigazione. Non hanno “salvato naufraghi”, hanno prelevato clandestini.
https://twitter.com/IAmJamesTheBond/status/1139562946051399680