Petizione contro il monumento a D’Annunzio: solo 1500 firme in 3 giorni. Nasce la petizione contro la statua di Gabriele D’Annunzio in piazza della Borsa. Il monumento sarà firmato dallo scultore Alessandro Verdi e ritrarrà il vate seduto a leggere in posa riflessiva.
Così il promotore della petizione Alessandro De’Vecchi: “D’Annunzio non c’entra niente con Trieste, veniva sbeffeggiato anche dalla popolazione quando perse l’occhio, a suo dire in un’azione eroica volando sulla città ma in realtà perso per un’infezione mal curata. L’ubicazione di fronte al palazzo della Camera di Commercio è offensiva, è probabilmente un omaggio della giunta di destra e dalle sue liste composte anche da ex camerati, ad un onorevole dichiaratamente fascista residente nella stessa piazza”.
“Personaggio estraneo alla città” – “La biografia letteraria e politica di D’Annunzio rasenta il ridicolo ed espone il buon nome dell’Italia al ludibrio mondiale ma non è il questo il motivo principale della nostra contestazione: D’Aununzio era un aloglotto e totalmente estraneo alla città“.
La replica di Dipiazza – -Il sindaco Dipiazza, in un video su Facebook, difende la scelta esortando a “farla finita con queste divisioni del 900. Sarà una grande opportunità dal punto di vista turistico. Ciò che conta è che Trieste assieme a Venezia è il centro della preparazione dell’impresa di Fiume. Hemingway, Joyce, Proust riconobbero la grandezza di D’Annunzio: questa è la realtà, stiamo parlando di un grande italiano. Queste polemiche mi hanno stancato».
«Da Trieste – conclude – veniva una delle reliquie più preziose: una bandiera italiana che gli fu regalata dalla sua amante triestina. Lui non attaccò mai i croati, lui non ha mai detto nulla contro i croati. Questa è la storia. Io ho letto anche l’ultimo libro di Giordano Bruno Guerri»
Le statue che piacciono alla sinistra