L’intento è intimidatorio, non c’è dubbio. La mail viene inviata alle 11.07 di ieri. A riceverla Alessandro Meluzzi, psichiatra e metropolita Primate della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala. “Attenzione che oggi vi esplode l’ufficio”, si legge nell’oggetto del messaggio. La minaccia è circostanziata: “Vi conviene chiamare i pompieri, entro le 12”.
“I carabinieri sono stati molto tempestivi”, racconta al Giornale.it Meluzzi. “Siamo affidati alle migliori forze dello Stato”. Non è la prima minaccia che riceve. “Già un anno fa – spiega – trovarono uno zainetto tra due vagoni a porta nuova che contenevano delle mie foto, le foto di casa mia, delle armi, munizioni e materiale esplodente”. Non che a queste cose ci si faccia il callo. “Penso che uno che parla tutti i giorni di mafia nigeriana, degli islamici e dei loro amici dei centri sociali non debba stupirsene troppo”, dice lui.
Meluzzi è noto al grande pubblico. I telespettatori lo conoscono per i suoi interventi televisivi e molti lo hanno apprezzato in libreria. Recentemente ha scritto un libro sulla mafia nigeriana con Giorgia Meloni. È stato lui a puntare il faro sui retroscena dell’omicidio di Pamela Mastropietro scatenando “reazioni virulente”. Per questo, e per altri motivi, a contrastare le idee di Meluzzi si è creato “un intero mondo globalista, filo immigrazionista e filo invasione afro-islamica” che lo vede “come fumo sugli occhi”.
La mail, inviata probabilmente da un indirizzo fasullo, è firmata con due parole: “bella ciao”. Un avvertimento, forse un marchio di fabbrica che potrebbe far riferimento agli ambienti antagonisti torinesi. Meluzzi però non è preoccupato: “Amo sempre citare Cyrano de Bergerac quando diceva che un uomo, dopo i 60 anni, deve essere libero di scegliere se vuole morire nel suo piscio o nel suo sangue. E morire nel proprio piscio non è detto che sia meglio”.