Non bastano vitto e alloggio: migranti vogliono soldi e pestano gli agenti

foto repertorio

Tensione alle stelle nel centro di accoglienza a Boville Ernica, in provincia di Frosinone. Sette immigrati si sono chiusi all’interno della struttura impedendo l’accesso ai responsabili della cooperativa che la gestisce e hanno spintonato alcuni operatori. L’azione violenta è stata attuata come forma di protesta: gli stranieri, infatti, oltre al vitto e all’alloggio pretendevano anche il pocket money. La situazione è tornata alla normalità solo dopo l’intervento dei militari.

Gli ospiti del Cas, accolti in una villetta, volevano contestare le nuove disposizioni ministeriali sulla somministrazione del vitto che nelle strutture con meno di 50 persone prevede la distribuzione di forniture di cibo e prodotti igienici e non di denaro. Questo per evitare che i soldi possano essere utilizzati per altri scopi, anche illeciti. La norma, però, non è stata gradita dagli immigrati che si sono chiusi all’interno del centro di accoglienza. Sul posto è intervenuto il dirigente dell’ufficio Immigrazione della Questura di Frosinone, Giuseppe Di Franco, insieme ad alcuni agenti. La tensione è calata grazie alla forze dell’ordine che, con la loro professionalità, sono riuscite a convincere gli stranieri a porre fine alla protesta.

Gli animi, però, sono tornati ad accendersi nel pomeriggio quando un nigeriano è tornato alla cooperativa ed è andato in escandescenza. Per calmare e bloccare l’africano prima che potesse compiere azioni irreparabili,sono intervenuti quattro poliziotti.

Alla vista degli agenti, lo straniero si è innervosito ancora di più e si è scagliato contro di loro. Nella violenta colluttazione, due poliziotti sono rimasti feriti tanto che sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Spaziani. Il giovane alla fine è stato bloccato e arrestato.

I sette immigrati ospiti del centro, invece, sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio, uno dei quali anche per violenza privata. Da indagini è emerso che uno dei protagonisti della protesta aveva precedenti per spaccio di droga e destinatario del provvedimento del divieto di dimora nel Comune di Frosinone.

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