Blaj (Romania) – Mea culpa del Papa a nome della Chiesa per come i cattolici – sia nel passato che nell’attuale presente – trattano i rom. Nell’ultima tappa in Romania, prima di ripartire per Roma, Papa Francesco è andato a visitare il campo rom della cittadina di Blaj, dove questa minoranza costituisce il 9% della popolazione e uno dei sette vescovi appena beatificati, martiri del comunismo, era cresciuto tra loro. (www.ilmessaggero.it)
«Nel cuore porto un peso – ha detto – È il peso delle discriminazioni, delle segregazioni e dei maltrattamenti subiti dalle vostre comunità. La storia ci dice che anche i cristiani, anche i cattolici non sono estranei a tanto male. Vorrei chiedere perdono per questo. Chiedo perdono – in nome della Chiesa al Signore e a voi – per quando, nel corso della storia, vi abbiamo discriminato, maltrattato o guardato in maniera sbagliata, con lo sguardo di Caino invece che con quello di Abele, e non siamo stati capaci di riconoscervi, apprezzarvi e difendervi nella vostra peculiarità. È nell’indifferenza che si alimentano pregiudizi e si fomentano rancori».
Il Papa mette in guardia dal condannare o giudicare in modo affrettato, usando «parole che feriscono, con atteggiamenti che seminano odio e creano distanze! Quando qualcuno viene lasciato indietro, la famiglia umana non cammina. Non siamo fino in fondo cristiani, e nemmeno umani, se non sappiamo vedere la persona prima delle sue azioni, prima dei nostri giudizi e pregiudizi».