I Minibot sono come la Lira: l’Italia s’è ripresa la sovranità monetaria

ITALEXIT: L’ITALIA SI  E’ RIPRESA LA SOVRANITA’ MONETARIA

di Gianmarco Landi

Questa settimana l’Italia s’è desta e con l’elmo di un’italexit si è cinta la testa, per poter salvare sé stessa e l’Europa.  Se pensate che sia stato troppo enfatico scrivendo così,  vi sbagliate di grosso e al termine di questo articolo capirete la valenza di un atto parlamentare coraggioso, virtuoso e di sostanza dirompente.

Come sappiamo al Governo è stata recapitata una letterina da parte di Moscovici, il commissario della UE competente sui bilanci nazionali,  a cui Palazzo Chigi non ha ancora risposto, incombenza evasa però in sostanza dal nostro Parlamento che ha proposto un contenuto rilevantissimo. La risposta a Moscovici è una cartolina da gaudenti anni ’60 che reca impresso un saluto a 36 denti dall’Italia, una Nazione che nella storia soffre sempre, che si fa concava e poi convessa quasi non avesse spina dorsale,  ma poi sorprende tutti e vince con poderosi balzi in avanti.

Mentre i deputati del PD e di Più Europa con i loro eserciti di cantastorie televisivi erano ancora storditi dalla  pesante tamburata elettorale dal profondo eco sovranista, a Montecitorio è accaduto questo fatto  clamoroso delle emissioni dei minibot, non ancora compreso dai più, che è passato sottotraccia come accade a tutti gli atti politici  veramente importanti. L’italia con tre semplici righe approvate dal Parlamento all’unanimità si è ripresa la sovranità monetaria senza chiedere il permesso a nessuno, e nel seguito cercherò di spiegarvi in che modo sottile e raffinato lo ha fatto.

Prima di scendere sul piano tecnico vi richiamo l’attenzione su di una divertente chicca di ‘cucina politica’ parlamentare. Non solo la Lega, i 5 Stelle, Fratelli d’Italia con tutto il CDX, hanno sbaragliato i cerberi del europeismo austero,  ma anche il PD e Più Europa che, senza rendersene conto, hanno   votato la madre di tutti i contenuti sovranisti, cioè il diritto dello Stato ad esercitare il signoraggio emettendo strumenti di pagamento di carta a debito (cartamoneta). Nulla di più politicamente scorretto, offensivo e contundente rispetto all’egemonia del gotha del Club dei Bilderberg e della Unione Europea, si poteva concepire ed attuare.

L’evento verificatosi dimostra quanto la classe dirigente del PD e di Più Europa sia totalmente impreparata, incompetente e perciò  sia stata mangiata per anni dai lupi mitteleuropei, che negli scorsi anni hanno fatto approvare una serie di norme, evidentemente non ben comprese da chi le aveva votate, che hanno schiavizzato il nostro Paese impoverendolo attraverso le dinamiche monetarie decise concretamente in Germania. In senso inverso, cioè con scientifica ispirazione sovranista, anche tutti i deputati del PD  che martedì hanno votato la cartolarizzazione dei debiti con piccolo taglio per promuovere il pagamento dei debiti dello Stato, hanno votato una cosa che, se avessero capito, non avrebbero mai dovuto votare, perché essa sconfessa tutto quello che loro hanno perorato negli ultimi anni, cioè le basi filosofico politiche della loro esistenza europeista in una posizione subalterna alla centralità dell’Unione Europea.

Il PD senza alcuna ombra di dubbio si è dimostrato un’Armata Brancaleone di analfabeti funzionali che sono convinti, nella loro piccola testa, di sapere quello che hanno fatto e fanno, una presunzione assoluta alla luce della illuminante vicenda Minibot.  Questa loro partecipazione entusiastica ad un voto che non hanno capito in un certo senso li scagiona dall’accusa di aver tradito la Patria con scienza e coscienza, considerando il livello di imbecillità conclamanta che li può contraddistinguere per un’assoluta mancanza di scienza finanziaria.  La mozione anche da lorsignori del PD approvata, è un’italexit in dolce attesa di declinazione,  ed è una genialata di  Borghi, Bagnai e Rinaldi, cioè i tre falchi tricolore della Lega di Matteo Salvini. L’abile mossa di approvare i minibot all’unanimità è riuscita facendo presentare l’emendamento del testo normativo da un deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, il cui nominativo avrà reso apparentemente innocuo nel senso dei Totem globalisti, quella che invece è una pesantissima incursione distruttiva delle mura  perimetrali della UE franco tedesca, una città dell’Alta finanza sovranazionale contro cui i  falchi sovranisti si sono lanciati con sottile perfidia.

Cosa significa cartolarizzare i debiti con emissioni di piccolo taglio (100 euro) per pagare i debiti della pubblica Amministrazione lo spiego qui io, a beneficio dei deputati del PD e di Più Europa che hanno approvato questo diritto dello Stato facendo godere tutti i sovranisti il doppio, perché  lorsignori oggi hanno anche intuito di aver fatto una colossale figura di merda, ma non hanno ancora ben capito quanto. Ma non è un problema. Glie lo spiega Imola Oggi  in una maniera semplice semplice, ricorrendo ad un tecnico della finanza quale io qui sono.

La cartamoneta è uno strumento di pagamento che coincide con le banconote se ad emetterlo è una banca (banconota significa nota di banca), ma se non fosse emesso da una Banca ma da uno Stato,  esso non sarebbe una banconota ma sarebbe comunque cartamoneta, cioè la stessa cosa.

Cento euro della BCE a firma Draghi sono una banconota ma prima ancora essi sono cartamoneta, cioè un’obbligazione finanziaria astratta finalizzata allo scambio economico e anche al risparmio, qualora si depositassero in un conto corrente bancario. Essendo gli euro della Bce emessi a debito, cioè creati dal nulla, cento euro a firma governatore Draghi sono un semplice titolo di debito, cioè sono cartamoneta emessa senza alcun collaterale di valore intrinseco se non l’assunzione astratta del debito stesso da parte della BCE, che riconosce l’obbligazione.

Con la stessa logica può agire lo Stato senza chiedere permesso a nessun organo sovranazionale diretto da Banchieri.  Osservo, infatti, che un’emissione di un Buono del Tesoro  di facciale 100 euro è un’assunzione di un debito materializzato su carta da parte dello Stato, ovviamente idoneo al pagamento di qualcosa e, nel caso di un conto corrente postale, idoneo anche ad essere versato in conto o, in ogni banca, altrettanto idoneo ad essere depositato nel conto titoli materializzandosi come un risparmio.  Questo significa in sostanza che 100 euro di carta BCE equivalgono a 100 euro di Bot italiani e non c’è nessuno che possa obiettare ciò, se non l’Italia e gli italiani.

In parole semplici tutti i parametri di Maastricht insiti nei trattati che ci hanno fatto tribolare e impoverire per oltre 20 anni, coartandoci a politiche economiche depressive, sono svuotabili dal Governo in ragione di una strumento tecnocratico che potendo avocare a sé la sovranità monetaria, quantunque senza mai negare l’euro né reintrodurre la Lira, consentirebbe allo Stato di agire sulle leve di politica economica con possibilità negate da oltre 25 anni da una dimensione UE caina e stupida.

Se lo Stato volesse finanziare opere pubbliche pagando con stock di Bot da 100 euro nessuno potrebbe impedirlo e sarebbe come se l’Ue volesse impedire i buoni pasto aziendali o, per capirci meglio, sarebbe come se negli anni 80 qualcuno avesse voluto impedire che un gettone telefonico emesso dalla SIP non fosse usato dal popolo italiano come una moneta da 200 lire. Anche se la Zecca dello Stato, per mera ipotesi, avesse voluto impedire l’utilizzo dei gettoni come mezzo di pagamento di un ghiacciolo, non avrebbe mai potuto farlo perché il valore del gettone lo conferisce chi vende i ghiaccioli, cioè il mercato, non il corso forzoso che peraltro neppure l’Euro e la Bce ha dalla sua parte.

Per capire i risvolti insiti in questo concetto bisogna comprendere meglio come la moneta viene creata, cioè a debito all’atto del finanziamento dello Stato. Lo Stato, maturando un certo disavanzo tra entrate e uscite, lo copre emettendo dei buoni del tesoro, cioè dei titoli di debito, che la Banca Centrale fuori dall’assorbimento del mercato,  fa comprare alle banche a cui presta i soldi a tassi praticamente nulli.  I soldi emessi in questo modo, Quantitative Easing,  si basano sul debito come i Buoni dello Stato, e sono chiamati Euro ma sono dei titoli di debito concettualmente eguali ai BTP che hanno finanziato, ancorché manifestati in scritture informatiche su conti bancari e con scadenza poliennali.  Ma in questo modo fatto passare da Draghi con un compromesso a vantaggio della usurocrazia, essendo le scadenze dei BTP su più anni, si è potuto congetturare un giro di carta e di triangolazioni finalizzato ad enfatizzare un saggio di interesse (causato dallo spread) in modo da rendere la spesa interessi italiana molto più alta e perciò atta a far speculare soggetti privati vicini ai board delle banche che hanno allestito queste abbuffate di carne di porco a scapito del Popolo italiano.

Ogni anno negli ultimi anni, una somma di ricchezza reale misurabile con un range da 60 a 85Mld annui è stata succhiata all’economia italiana di volta in volta che siamo stati tassati del nostro lavoro.   In altre parole, i debito dello stato a causa di disavanzo sono stati pagati da soldi del monopoli (il gioco da tavolo), che costituiscono equipollenti titoli di debito, con ciò tentando di far ricadere a livello sistemico un debito reale sullo Stato italiano, sulla base di un corrispettivo di ricchezza reale che nessuno ha mai effettivamente prestato allo Stato italiano.

Per questo motivo il debito pubblico di 2.360 MLD di euro, nella sua quota parte predominante, non sussiste come debito da ripianare perché non c’è in origine nessun capitale che era  stato dato in prestito allo Stato italiano. La Bce creando moneta dal nulla è come se avesse dato un regalo alle banche che poi hanno fatto acquistare i BTP, e queste banche con un titolo di debito hanno pareggiato il debito in disavanzo dello stato cartolarizzato in BTP. La domanda da porsi in questo gioco di triangoli cartacei è questa:

chi è il creditore legittimo all’origine di questo passaggio di debiti? Non c’è !  E allora perché lo Stato deve pagare interessi su un capitale inesistente che nessuno ha mai effettivamente messo a rischio perché questo capitale non esiste in origine?

Con questi esercizi di tecnica finanziaria basati sullo sfruttamento delle complessità di Contabilità Nazionale non comprensibili da tutti, in Occidente si è man mano desovranizzato lo Stato indebitandolo e spostando così potere e ricchezza dalla dimensione dello Stato, le cui Istituzioni sono soggette a controllo e giudizio popolare,  al Sistema Finanziario a latere delle Istituzioni UE, che sappiamo essere eterodirette da cenacoli massonici egemonizzati da storiche famiglie ebraiche. In questo percorso di finanziarizzazione della Società, dell’Economia e della Politica sottomessa scientemente ad un mero arbitrio che, a capire bene le cose, si profila come un grande abuso  a scapito dei più deboli, si deve scorgere il perpetrarsi  di veri e propri crimini contro l’Umanità, e non un’ideologia del mercato, né del liberalismo o del neoliberismo, tutti concetti che non sono padroneggiati da chi li usa su Facebook, in tv e sui giornali, quasi sempre a sproposito.

In conclusione i minibot che lo Stato potrà emettere in futuro sono obbligazioni di debito usabili come cartamoneta di valore e funzionalità parallela alle banconote della BCE, ed entrambi sono esattamente eguali a qualsiasi obbligazione emessa a debito. L’unica differenza è che i bot da 100 euro (minibot) di prossima emissione, essendo ancorati allo Stato Italiano e non ad una tipografia e a un server informatico la cui sede è in Germania e il cui futuro, quello della UE, inizia ad apparire incerto,  dobbiamo ritenere che i bot italiani debbano essere molto  più solidi e affidabili delle emissioni di Euro.

Lo Stato italiano anche se dovesse crollare l’UE ci sarà sempre, e ai suoi cittadini potrebbe garantire il controvalore delle sue obbligazioni, cosa che potrebbe non fare per centinaia e centinaia di miliardi di banconote e/o accrediti emessi in euro da un Sistema Finanziario i cui vertici Europei potrebbero finire alla sbarra, come per il processo di Norimberga, al termine di un conflitto finanziario che li vede schierarsi contro Usa e Russia.  Questo scenario è lontano, ma i banchieri tedeschi e francesi lo sanno, e sono certo che molti di loro a capo di banche cariche di derivati tossici e di buchi finanziari nascosti a bilancio grazie a  rendite finanziarie basate sul ladrocinio degli Stati più deboli,  in questi giorni avranno avuto modo di farsi un bel po’ di cacca nelle mutande.

Io ne sento la puzza da qui…