2 giugno, Trenta sfida il governo: “della poltrona me ne frega poco”

La parata “pacifista” del 2 giugno fa traballare la sua poltrona – già precaria -, ma Elisabetta Trenta non ha nessuna intenzione di fare marcia indietro. “Il rimpasto? Me ne frega poco”, dice al Messaggero.

Eppure, dopo mesi di scintille e contrasti con la Lega, il ministro della Difesa viene contestato pure da alcuni generali che hanno deciso di disertare la cerimonia di domani che avrà come tema “l’inclusione“. “Sarà la festa di tutti gli italiani: una giornata simbolo per ricordarci quanta strada il nostro Paese ha fatto fino a questo momento”, replica però la Trenta, “Servirà anche a ricordare ad ognuno di noi, dai rappresentanti delle istituzioni ai militari ai cittadini, quanto sia importante svolgere ogni giorno il proprio dovere a tutela della democrazia e delle istituzioni della Repubblica. Non amo l’uso strumentale di questioni legate ai militari e alle istituzioni. Il 2 giugno è la festa di tutti e il tema scelto nulla ha a che fare con questioni politiche. È la stessa Costituzione che richiama il concetto di inclusione, per quanto riguarda la parata significa che nessuno nella Difesa resta indietro. La Difesa non dimentica i suoi uomini e le donne, militari e civili, non dimentica chi, ferito nel corpo o nell’anima in teatro operativo, porta su di sè i segni delle ferite, non dimentica chi si ammala per il servizio, non dimentica le famiglie di coloro che sono morti per la difesa della patria

Di questo anno di governo, il ministro della Difesa fa un bilancio tutto sommato positivo: “Abbiamo raggiunto molti risultati e ciò che ho sempre avuto chiaro in mente è stato lo scopo: lavorare duramente per il bene del paese e per il bene della Difesa. E’ quello che continuerò a fare”, spiega, “Ogni tanto ci siamo confrontati vivacemente, tutto qua. Salvini esprime le sue opinioni, io le mie, spesso sono vicine. Ma lo stile è diverso. Mi preoccupo del futuro del Paese, della poltrona me ne frega poco”.

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