Diventa un giallo la lettera di risposta dell’Italia alle richieste di revisione conti avanzate dalla Ue. Nel pomeriggio le agenzie di stampa fanno trapelare quanto il ministro Tria avrebbe scritto a Bruxelles, ossia nessun aumento dell’Iva e ipotesi di tagli alla spesa.
“Lettera deve ancora partire, si smentiscono anticipazioni” – “Il Mef smentisce nel modo più categorico le notizie di stampa che anticiperebbero i contenuti della lettera che il ministro Tria si prepara a inviare alla Commissione europea. Tali contenuti non corrispondono alla realtà. Come si potrà constatare quando si prenderà visione della lettera che sarà firmata dal ministro e inviata a Bruxelles”. Questo il contenuto della nota inviata dal Mef dopo che le agenzie di stampa avevano pubblicato gli stralci della presunta lettera inviata a Bruxelles. “Le stime presentate nel programma di Stabilità per l’Italia differiscono da quelle della Commissione. L’Italia stima che l’output gap nel 2019 sarà pari a -1,6 per cento e il tasso di crescita dell’economia sarà inferiore al potenziale. L’economia si trova dunque in una situazione di ‘congiuntura sfavorevole’ secondo la griglia del braccio preventivo del patto di Stabilita’ e Crescita (Psc)”.
I presunti tagli alla spesa – Secondo quanto riportato da diversi media, Tria avrebbe preparato la risposta alla Ue in cui si preannunciavano “revisioni della spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022”. Inoltre, si leggeva, “le nuove entrate non tributarie sembrano destinate a superare le previsioni e l’utilizzo delle nuove politiche del welfare (Reddito di cittadinanza e quota 100) è, finora, inferiore alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019. Di conseguenza, le ultime proiezioni del governo Italiano indicano che il disavanzo dovrebbe attestarsi al di sotto delle previsioni della Commissione e che la variazione del saldo strutturale dovrebbe essere conforme al PSC anche sulla base della stima dell’output gap della Commissione”.
Di Maio: “Non si torni a Monti e lacrime-sangue” – “Non ho avuto ancora il piacere di leggere la lettera preparata dal ministro Tria all’Unione Europea, ma apprendo che prevede tagli alla spesa sociale, alla Sanità, a Quota 100, al Reddito di Cittadinanza. Ma stiamo scherzando? Lo dico chiaramente: al governo Monti non si torna. Basta austerità, basta tagli, di altre politiche lacrime e sangue non se ne parla. Non esiste!”. Lo scrive su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio.
Di Maio: “Serve vertice per sistemare lettera a Ue” – “Magari è utile fare un vertice di maggioranza con la Lega insieme al presidente Conte e allo stesso Tria, così sistemiamo insieme questa lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles!”. Scrive ancora su Facebook Luigi Di Maio, spiegando di non aver ancora avuto modo di leggere la lettera del ministro Giovanni Tria all’Ue.