Ex brigatista rosso rivendica il reddito di cittadinanza

C’era un tempo in cui i brigatisti rossi sparavano. Ora mitragliano su Facebook contro i militanti di Gioventù nazionale. Rei di sostenere le battaglie di Giorgia Meloni. Colpevoli, per i tribunali del popolo in versione terza età, di giudicare il reddito di cittadinanza una vera e propria marchetta elettorale. E così un ex terrorista – sperando che ex lo sia davvero – se l’è presa con Fabio Roscani. Il leader di Gioventù nazionale si è visto prendere di petto sui social dopo la protesta all’Inps di cui abbiamo dato notizia venerdì.

Uno stinco di santo… Una manifestazione che ha fatto scorrere sangue (virtuale, per fortuna) sulla tastiera del prode Raimondo Etro, uno stinco di santo che partecipo’ all’organizzazione del sequestro di Aldo Moro, che portò alla Strage di via Fani. Ebbene, costui si è messo a ticchettare su Facebook scrivendo: “Interessante vedere giovani fascistelli in erba di Fratelli d’Itaglia protestare perché un ex brigatista rosso usufruisce di un beneficio dell’Inps per 780 euro mensili in quanto disoccupato e invalido e dimenticare i due miliardi di risarcimento per la strage di Bologna (che non si capisce che c’entri con il reddito di cittadinanza) comminati ai loro amici stragisti Mambro e Fioravanti, benestanti e dipendenti dei radicali, pagati dallo Stato”.

Senza paura – Ovviamente, Fabio Roscani non si è spaventato e ha risposto per le rime: “Il fatto che un brigatista rosso come te si sia sentito in dovere di rispondermi pubblicamente è la conferma che il reddito di cittadinanza è una misura sbagliata è ingiusta, una misura contro l’Italia per bene e a favore di delinquenti e condannati”.

Auspicando di non dover leggere ulteriori risposte, che sanno tanto di minaccia, da parte di questo brigatista, c’è davvero da rimanere basiti. Ma si rendono conto, Di Maio e Salvini, dei guasti prodotti dal reddito di cittadinanza? Persino ai terroristi va dato? Ma che paese è?

Francesco Storace