Maxi operazione antidroga, arrestato boss nigeriano

25 MAG – Un uomo di 34 anni, cittadino nigeriano, è stato arrestato ieri a Roma in quanto considerato attivo nel rifornire, tramite corrieri, droga a connazionali nel centro e nord Italia. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Trieste, sono cominciate a ottobre, dopo un sequestro di una contenuta quantità di marijuana in città, che ha portato all’individuazione della presunta catena di fornitori.

Tra marzo e maggio gli agenti della Squadra mobile di Trieste hanno arrestato in flagranza 13 corrieri, originari prevalentemente della Nigeria, e sequestrato quasi 206 chilogrammi di marijuana tra Pisa, Genova, Torino, Vicenza, Treviso e Udine.

Secondo la ricostruzione, i corrieri, spostandosi in macchina o treno, si recavano a Roma per recuperare vari quantitativi di stupefacente da trasportare in diverse città del centro e nord Italia, dove i destinatari si sarebbero occupati dello spaccio. Sempre ieri a Genova è stato arrestato un altro corriere, trovato in possesso di 6 chili di marijuana.(ANSA).

Il 34enne (N.B. le sue iniziali ndr) noto alle forze dell’ordine in virtù della pena che stava scontando agli arresti domiciliari per reati analoghi, è stato fermato all’interno della sua abitazione nel quartiere della Borghesiana da dove aveva appena fatto partire l’ennesimo corriere in direzione Genova. Il cittadino nigeriano aveva consegnato un borsone con sei chili di marijuana ad un corriere che è stato intercettato e arrestato alla stazione Principe del capoluogo ligure.

Questo ultimo carico è stato fatale al trafficante. Il PM titolare del fascicolo è Federico Frezza mentre il Giudice per le Indagini Preliminari è Giorgio Nicoli del Tribunale di Trieste.

L’indagine segue ad una precedente che ha avuto termine nel dicembre del 2018, in seno alla quale erano stati tratti in arresto 19 cittadini nigeriani e sequestrati circa 105 kg di marijuana. Anche in tale occasione era stata accertata l’operatività di un altro cittadino nigeriano, residente a Roma, che – utilizzando il medesimo modus operandi – inviava, tramite corrieri stranieri, ingenti quantità di droga a dei fidati connazionali sedenti nel nord Italia, i quali a loro volta si occupavano della successiva vendita al dettaglio nelle varie piazze di spaccio del nord Italia.