Milano, 23 maggio 2019 – Un uomo pericoloso che, secondo chi conosce bene il suo profilo criminale, non si farebbe scrupoli a uccidere. Eppure era libero, in giro per Milano come se nulla fosse. I poliziotti del commissariato Greco diretto dal vicequestore Angelo De Simone lo hanno arrestato per rapina aggravata martedì mattina nella zona della stazione Centrale. «Dammi la borsa, altrimenti ti ammazzo», ha urlato a una donna brandendo una bottiglia di vetro. Ed è venuto a galla che su Ousman Dampha, 26 anni, gambiano, già pendeva un decreto di espulsione emesso dal prefetto di Catania il 24 novembre, punto d’arrivo di un’escalation di reati cominciata il 23 ottobre 2016 con il suo arrivo in Italia, quando fu arrestato con l’accusa di aver favorito l’ingresso di clandestini.
Come scrive IL GIORNO, secondo le indagini della Squadra Mobile di Catania, in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Guardia costiera, Dampha era alla guida di un gommone a bordo del quale viaggiavano 190 persone tra cui tre donne, morte per asfissia a causa del sovraffollamento. Il 23 agosto del 2017 era stato indagato per furto in abitazione dalla polizia di Caltagirone. Il 28 febbraio 2018, i carabinieri di Catania lo avevano invece arrestato per spaccio di droga.
Altre due denunce sono arrivate dalla polizia di Caltagirone per evasione dai domiciliari dal centro Cara di Mineo (Catania) il 26 giugno e poi il 15 luglio 2018. Il decreto di espulsione è stato emesso il 24 novembre, dopo l’uscita dal carcere di Caltagirone. Fino allo scorso 21 dicembre Dampha risultava al Centro di permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio, Potenza. Poi si sono perse le sue tracce.
Martedì all’alba, poco prima delle 5, la polizia interviene in via Venini perché una donna di 48 anni dello Sri Lanka segnala di essere stata appena rapinata. Descrive il malvivente come un uomo centrafricano, con un cappotto color cammello, alto circa 180 centimetri, sui 25 anni, fuggito verso via Palestrina. Scatta la ricerca. La Volante lo individua in via Soperga e parte l’inseguimento, fino alla cattura tra piazza Luigi di Savoia e via Pergolesi. Lui, che ha una vistosa cicatrice allo zigomo destro, scalcia, cerca di divincolarsi e di mordere gli agenti prima di essere immobilizzato. All’arresto per rapina aggravata, si aggiunge quindi la denuncia per resistenza. Ora Ousman Dampha è dietro le sbarre. Ci resterà?