Pm, non è reato esporre striscioni che danno del fascista a Salvini

BARI, 24 MAG – “L’uso dell’epiteto ‘fascista’ per caratterizzare l’ideologia politica del segretario di un partito leader di un movimento politico, in occasione o comunque in vista di un comizio elettorale da egli in tale veste tenuto, costituisce una normale critica politica anche se espressa in toni aspri”.

E’ per questo motivo che il pm di Bari, Iolanda Daniela Chimienti, non ha convalidato il sequestro di due striscioni apparsi su altrettanti cavalcavia in occasione del comizio elettorale tenuto da Salvini a Gioia del Colle (Bari) il 21 maggio.

Secondo la Procura, gli striscioni non hanno «una portata e idoneità offensiva», «trattandosi di esternazioni del proprio convincimento politico, che notoriamente in tale ambito possono assumere toni aspri ed essere colorate dall’utilizzo di espressioni diffuse nel gergo corrente, prive di portata denigratoria del prestigio della funzione pubblica e dell’istituzione rappresentata».

Il magistrato è andato anche oltre perché ha chiesto contestualmente l’archiviazione dell’indagine per vilipendio a carico di ignoti aperta dopo il sequestro dei carabinieri. Su uno striscione era scritto ‘Meglio lesbica e comunista che salviniana e fascista’, nell’altro ‘La Lega è una vergogna, Pino Daniele’.