Sulla morte di Mehmed, il bambino di due anni ucciso in casa dal padre, stanno emergendo nuovi e agghiaccianti dettagli. Durante la sua confessione agli inquirenti Aliza Hrustic ha raccontato di aver picchiato il figlio con calci e pugni perché piangeva disturbando il suo riposo. Secondo gli inquirenti il bimbo si lamentava per il dolore provocato da delle bruciature che aveva ai piedi.
Le bruciature – – I lividi sul corpo Mehmed raccontano di violenze che andavano avanti da tempo. La conferma dei maltrattamenti subiti dal piccolo arriva anche dalla madre “lo picchiava a mani nude – racconta Silvjia Zahirovic, 23 anni – ed era già successo; quando mio marito fumava droga andava fuori di testa”. Non solo calci e pugni. I poliziotti delle Volanti hanno trovato il cadavere del bambino con entrambi i piedi fasciati da bende bianche, e sotto quelle bende c’erano delle ustioni, delle bruciature, che non sembrano accidentali, ma sarebbero state provocate da una fiamma, molto probabilmente un accendino.
La versione della madre – – Durante la sua testimonianza, scrive il Corriere – la 23enne ha attribuito la responsabilità delle ustioni al marito. Lui invece durante l’interrogatorio ha negato di aver bruciato i piedini del figlio dando una sua versione che però agli inquirenti è sembrata poco plausibile. Quando i soccorsi sono entrati, all’alba, nell’appartamento occupatoa Milano in via Ricciarelli 22, il piccolo Mehmed era steso sul letto, pieno di lividi, aveva i piedi fasciati. “Venite, c’è un bambino che fatica a respirare”, la telefonata del padre, ma il piccolo era già morto, forse da due ore. In un primo momento gli investigatori avevano pensato che i piedi fossero stati legati per non consentirgli di camminare, per tenerlo fermo, a letto, invece le garze le aveva messe la madre con l’intenzione, forse di medicare, o di coprire le scottature.